“Applicare la turnazione delle squadre significherebbe ritornare al passato, quando ciò aveva un senso data l’esigua presenza di cinghiale sui nostri territori. Oggi la presenza di cinghiale è abbondante in qualsiasi luogo, dalla costa alla montagna”. E' quanto scrive il Presidente di Arci Caccia Marche, Gabriele Sperandio, respingendo la proposta di alcune associazioni agricole che accusano i cacciatori di una cattiva gestione della specie.
“La strategia migliore per contenere i livelli di accrescimento della specie e unica possibilità per ottenere dei buoni frutti, in riferimento alle problematiche che il cinghiale sta creando - scrive Sperandio -, è quella di conferire alle squadre che gestiscono una propria unità di gestione, gli oneri dei risultati attraverso l’adozione, da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia, di protocolli operativi che dovrebbero responsabilizzare maggiormente le squadre in tutti gli aspetti della gestione (caccia, controllo numerico e interventi di prevenzione dei danni). Ciò non sempre avviene e vi è la necessità che si provveda tempestivamente".
"Il Piano Faunistico Venatorio Regionale (PFVR), il documento tecnico-politico di pianificazione faunistica regionale che dovrà essere emanato con ogni probabilità nel prossimo 2020 - evidenzia il Presidente regionale Arci Caccia - , dovrà delineare linee tecniche di gestione della specie cinghiale semplici e incontrovertibili, finalizzate ad ottenere risultati certi”.