Il Consiglio regionale delle Marche, dopo l'ennesima sospensione della caccia nelle aree Natura 2000, decisa a seguito di un nuovo ricorso al Tar, durante la seduta di martedì 11 dicembre ha approvato una legge che "autorizza l'esercizio venatorio nei siti della Rete Natura 2000 secondo le modalità e condizioni indicati dal calendario venatorio vigente". La proposta è stata approvata con 17 voti favorevoli, 6 contrari e 3 astenuti con votazione per appello nominale, come da richiesta del consigliere Luca Marconi (Udc).
“Con questa legge – commenta il governatore Luca Ceriscioli - ripristiniamo quella condizione che ha permesso ai cacciatori e al mondo agricolo di trovare l’equilibrio necessario per controllare la fauna e difendere il lavoro nei campi. C’è un’emergenza cinghiali, c’è una legge regionale che stabilisce la validità del Piano faunistico, sono stati svolti tutti i passaggi legislativi e amministrativi in maniera corretta. La legge regionale non verrà dichiarata incostituzionale dalla Consulta perché poggia su presupposti lineari, coerenti e chiari. La Regione ha recepito le richieste del mondo agricolo che sono state introdotte nelle misure esecutive adottate dalla Giunta. In particolare con questa legge permettiamo di riprendere l’attività venatoria, fornendo agli agricoltori strumenti che non sono stati concessi in nessun’altra regione italiana, perché l’emergenza cinghiali è nazionale. Guardiamo agli interessi di tutti, siamo per il controllo della fauna, siamo per la difesa dell’agricoltura e assegniamo agli agricoltori un ruolo complementare nell’azione di prelievo principale condotta dai cacciatori. Senza questa legge ci troveremo ad affrontare un’emergenza peggiore: non possiamo permetterci di lasciare mezza regione in proliferazione".
Probabilmente la partita non è finita. Gli anticaccia presenteranno un nuovo ricorso chiedendo di nuovo quanto già ottenuto negli scorsi pronunciamenti.