In occasione della chiusura della stagione per gli stanzialisti bresciani Fidc Brescia fa il punto della situazione venatoria. "La migratoria lo sappiamo segue le sue logiche: tordi cesene e sasselli dopo un triennio di carnieri abbondanti si sono fatti vedere poco e male deludendo più di un capannista. Le beccacce invece hanno fatto registrare un passo importante e prolungato dando del filo da torcere a tutti gli appassionati della regina del bosco".
Continua la nota: "Anche le anatre si sono viste in buon numero negli sguass della nostra provincia e lungo i nostri fiumi e sui laghi mentre i beccaccini, causa la prolungata siccità hanno scelto direttamente ambienti a loro più consoni come le risaie della Lomellina e del pavese. Storia diversa invece per la stanziale che risente sicuramente in modo importante delle scelte gestionali deputati ai ripopolamenti ma soprattutto dei comportamenti sia di coloro che lavorano nel settore agricolo che dei cacciatori durante l'anno. Le lepri anche quest'anno sono state presenti a macchia di leopardo nella nostra provincia risentendo molto della mancanza di terreni adeguati; inoltre la difficoltà di reperire in loco riproduttori meno stressati e più abituati al nostro territorio altamente urbanizzato e la mancanza di grandi zone polmone ha fatto in modo che specialmente gli amanti del cane da seguita non abbiano vissuto una stagione venatoria soddisfacente. Per quel che riguarda la selvaggina stanziale da penna invece in pianura ha sicuramente pesato la crisi ed il conseguente commissariamento dell'Atc Unico: non sono stati infatti rispettati i programmi di immissione a luglio e sulle immissioni pronta caccia ci sono state molte polemiche per ritardi e consegne. Altro pianeta la Zona Alpi, palestra per cacciatori abituati a scarni carnieri ma anche a grandi soddisfazioni. I censimenti hanno stabilito per tempo i piani di abbattimento tutti regolarmente portati a termini con consistenze più basse rispetto allo scorso anno. Un' annata quindi con luci ed ombre ma che ha visto i cacciatori ancora una volta divertirsi, pur sempre tra mille polemiche, perché la passione che li unisce è più forte di qualsiasi avversità".