Come abbiamo visto, l'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA) nel suo Rapporto quinquennale SOER 2020 "State and Outlook of the Environment Report" evidenzia che non sono stati raggiunti gli obbiettivi di tutela della biodiversità.
A fronte di questo quadro preoccupante per la biodiversità, Federcaccia fa sapere che intende fare responsabilmente la propria parte fino in fondo. È di questi giorni la presentazione del nuovo Ufficio Studi e Ricerche faunistiche ed agro-ambientali che annovera, tra le finalità istitutive, soprattutto l'impegno di incrementare le attività di ricerca applicata alla biologia e gestione sostenibile di diverse specie di interesse venatorio e dei loro habitat. Un primo importante esempio d'impegno concreto dell'Ufficio è il Progetto LIFE PERDIX. Un ambizioso progetto di recupero e reintroduzione della Starna italica (Perdix perdix italica), sottospecie di interesse comunitario, attuato in gran parte con fondi del Programma LIFE dell'Unione Europea e promosso da Federcaccia, unitamente ad ISPRA, Fédération Nationale des Chasseurs (Francia), Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna, Legambiente, Carabinieri Forestali e all'ENCI come co-finanziatore.
"Per noi cacciatori - si legge nella nota - la Starna è un baluardo, da difendere ad ogni costo. E la Starna italica ci coinvolge direttamente, essendo un endemismo esclusivo del nostro Paese, in virtù del quale l'UE assegna all'Italia il 100% di responsabilità del suo auspicato recupero. Come cacciatori coscienziosi amanti della natura ci siamo sentiti in dovere di promuovere un serio tentativo per recuperare e conservare quanto più è possibile oggi della biodiversità genetica della Starna italica. Non possiamo sottovalutare, infatti, che l'Italia si colloca al margine meridionale dell'areale della specie in Europa (con condizioni ecologiche peculiari) ed è possibile che a tale biodiversità genetica possa essere associata anche una capacità adattativa. Con il Progetto LIFE PERDIX cercheremo quindi di tenere aperto il futuro evolutivo della nostra Starna italica, per quanto oggi possibile, tramandando il suo patrimonio di biodiversità italica alle generazioni future".