Anche l'On. Francesco Bruzzone (Lega), in queste ore è intervenuto alla Camera sulla vicenda della morte di Andrea Papi, il 26enne ucciso da un orso in Trentino. "Una morte annunciata - ha detto, il problema lo si conosceva da lungo tempo".
Bruzzone ha sottolineato che l'uomo ha diritto di difendersi, di fruire dell'ambiente naturale anche tramite le attività outdoor, di tutelare le attività turistiche, gli allevamenti, l'agricoltura e anche la propria incolumità. Ha aggiunto che è stato uno sbaglio sostenere il progetto di ripopolamento di orsi in Trentino, "perchè - ha detto - le leggi italiane impediscono di intervenire e di controllarli".
"Forse si stava meglio in Trentino quando gli orsi non c'erano. Si stava meglio - ha aggiunto - quando i lupi non erano presenti in modo così esagerato. Stavano meglio gli allevatori, gli agricoltori, e visti gli incidenti che sono in forte aumento, stavano meglio anche quelli che usano passeggiare in campagna con il proprio cane. E' successa ieri in Toscana l'ennesima aggressione al cane e quindi alla mano della signora. Sono ormai centinaia gli episodi di questo tipo. Si stava meglio quando l'estremismo animalista da salotto non si occupava della vita rurale, degli uomini della ruralità, ancora oggi gli unici capaci di tutelare la biodiversità nel nostro paese".
Intanto giunge notizia che l'orsa che ha aggredito Papi, dall'analisi del dna, risulta essere JJ4, un esemplare già noto per un altro attacco all'uomo. Tre anni fa aggredì infatti due cacciatori, padre e figlio, usciti per un'escursione nel bosco. La Provincia di Trento allora ne aveva disposto l'abbattimento, ma grazie ad un ricorso al Tar da parte della Lav, non fu possibile eseguire quell'ordinanza.
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