Nell’ambito dell’approvazione da parte della Camera dei Deputati del Decreto Agricoltura, il dibattito in diversi momenti ha toccato il tema caccia. Come abbiamo visto in una precedente news, Angelo Bonelli (Avs) ha inscenato una protesta contro l’ok del Governo sull’Odg della Lega che chiede di aprire la caccia allo stambecco. I deputati di Alleanza Verdi Sinistra hanno esposto dei cartelli recanti la scritta: “Fermate la caccia agli stambecchi e “Vergogna! Uccidete gli stambecchi”, portando il Presidente di seduta a chiedere l’intervento degli assistenti parlamentari per ritirare i manifesti.
Gli interventi del Movimento 5 Stelle invece hanno preso di mira le misure approvate nel Decreto Agricoltura. Carmen Di Lauro si è espressa contro la “militarizzare gli interventi” di prelievo dei cinghiali a contrsto della Peste Suina Africana. “In pratica, in Italia, - sottolinea - impiegheremo l'Esercito per ammazzare gli animali: una cosa allucinante”. La deputata si è scagliata anche contro le novità dell’uso dei visori notturni per sparare ai cinghiali “vi state accanendo, ancora una volta, contro esseri senzienti” ha detto. E’ intervenuto anche il collega Alessandro Caramiello, sottolineando “abbiamo impallinato la PDL Bruzzone e continueremo a farlo, se questa proposta continuerà a essere portata in Commissione”.
La deputata piemontese Daniela Ruffino, di Italia Viva, chiede impegno verso un corretto contenimento della popolazione dei cinghiali. “Bisognerebbe operare un contenimento selettivo che privilegi l'abbattimento dei soggetti più giovani. È una soluzione tutto sommato semplice e la suggerisco - ma sono certa che il Governo presente ne sia a conoscenza -, che potrebbe portare benefici immediati, perché queste sono informazioni etologicamente corrette: si abbattono i cinghiali giovani, sotto l'anno, e non i cuccioli”.
Sull’argomento è intervenuto anche Stefano Vaccari, PD. “Vogliamo parlare della peste suina? Noi sì, voi solo per annunciare possibili soluzioni o per nominare commissari. Ora siete arrivati ad invocare l'esercito, ma poi non si procede con la riduzione necessaria della popolazione dei cinghiali. Avete aumentato di un mese la caccia al cinghiale, ma questa misura va bene in una logica di ordinarietà; oggi, di fronte a noi, c'è una straordinarietà, da affrontare con piani straordinari, avvalendosi della collaborazione di tutti, delle guardie venatorie, del mondo venatorio, che in più occasioni si è reso disponibile. Che fine ha fatto il Piano straordinario per la gestione ed il contenimento della fauna selvatica, lasciato cadere nel dimenticatoio, dopo avere emanato un apposito decreto che lo ha annunciato, in pompa magna, nel giugno del 2023? - chiede Vaccari - È già passato un anno e ogni giorno le cronache dei giornali sono piene di notizie legate al sovrannumero e alle manifestazioni degli agricoltori che denunciano la gravità della situazione. Sulla peste suina, peraltro, la strategia commissariale fin qui adottata non è risultata adeguata ad arginare la diffusione della malattia, e si rischia di mettere in ginocchio l'importante comparto delle carni italiane”.