Lo scorso 17 dicembre il Tar della Puglia ha respinto il ricorso del Wwf (che chiedeva l'annullamento del Piano Faunistico venatorio Regionale 2009 -2014 e del Calendario Venatorio Regionale 2009 – 2010), condannando l'associazione al pagamento delle spese di giudizio sia nei confronti della Regione che dell'associazione opponente (Libera Caccia).
Il Wwf denunciava “vizi di incompetenza” sull'approvazione del Piano Faunistico e l'illegittimità del provvedimento per mancata preventiva acquisizione della valutazione ambientale strategica sull’approvato piano faunistico venatorio regionale 2009/2014 (che il Tar definisce invece non vincolante e una inutile duplicazione) e della valutazione di incidenza, nonché il mancato inserimento nello stesso piano di una serie di aree nell'ambito della protezione delle rotte migratorie. Tutti motivi ritenuti infondati dal Tribunale Amministrativo Regionale che ha ritenuto in definitiva il piano faunistico venatorio regionale “connesso alla gestione dei siti natura 2000” in quanto redatto con l’osservanza rigorosa di criteri normativi volti prima di tutto alla tutela degli habitat, della flora e della fauna e, in via subordinata, all’esercizio programmato dell’attività venatoria.
Rifiutati anche i punti relativi al calendario venatorio 2009 – 2010, ritenuto illegittimo dall'associazione ambientalista in relazione alla consquenzialità delle accuse mosse contro il piano venatorio a cui esso si riferisce.
"Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sede di Bari, Sez. III - si legge nella stessa sentenza - ha quindi condannato l'associazione Associazione Italiana per il World Wide Fund for Nature (WWF) al pagamento delle spese di giudizio in favore della Regione Puglia, liquidate in complessivi €. 3.000 oltre IVA e CAP, nonché al rimborso del contributo unificato come per legge". E ancora: "Condanna la ricorrente Associazione Italiana per il World Wide Fund for Nature (WWF) al pagamento delle spese di giudizio in favore della Associazione Nazionale Libera Caccia (ANLC), liquidate in complessivi €. 2.000 oltre IVA e CAP, nonché al rimborso del contributo unificato come per legge".
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