Il presidente nazionale della Confavi,
Maria Cristina Caretta in un comunicato stampa rende noto che "i
l Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha esaminato il ricorso presentato dalla Lega per l’Abolizione della Caccia e da altre associazioni animal-ambientaliste per la sospensione della caccia in deroga autorizzata dalla Giunta regionale del Veneto su proposta dell’Assessore regionale Elena Donazzan".
Dopo aver precedentemente sospeso con urgenza la delibera regionale sulle deroghe“inaudita altera parte”, (senza cioè sentire le motivazioni della Regione del Veneto), il TAR del Veneto ha esaminato la documentazione fornita dalla Giunta regionale a sostegno del proprio provvedimento che autorizzava le cacce in deroga per la stagione venatoria 2009/2010, ritenendolo, spiega ancora il comunicato, perfettamente legittimo e rispettoso delle normative vigenti.
"Sia pur con il rammarico di aver visto privare immotivatamente i cacciatori del Veneto per due settimane di un diritto sancito dall’Unione europea - fa sapere la Confavi - si prende atto con soddisfazione che da mercoledì 23 dicembre 2009 si potrà tornare a cacciare in deroga in tutto il Veneto, nel rispetto delle Direttive comunitarie".
"Restano pochi giorni di caccia prima della fine dell’anno – ha commentato l’on. Sergio Berlato – ma questo riconoscimento da parte del TAR del Veneto dimostra la piena legittimità dei provvedimenti emanati dalla Giunta regionale del Veneto in materia di deroghe".
La nostra squadra ha vinto ancora una volta – ha commentato soddisfatta Maria Cristina Caretta, Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI.
"Anche se per quest’anno - conclude il comunicato - per la tristemente nota forzatura dell’accoppiata LEGA Nord/Federcaccia, ci è stato impedito di applicare il regime di deroga con legge, come avvenuto ininterrottamente dal 2002 al 2008, va dato atto all’Assessore regionale Elena Donazzan di aver saputo ancora una volta fare gioco di squadra con l’on. Sergio Berlato e con l’Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI, salvaguardando i diritti di tutti i cacciatori del Veneto".