Nella zona viterbese di Montalto di Castro e Pescia Romana le Associazioni Venatorie si sono unite organizzando una petizione sui problemi di fruibilità delle strade di campagna. “Molte zone del territorio comunale sono recintate – scrivono le sezioni comuniali delle associazioni - Anuu, Fidc, Anlc, Enalcaccia e Arcicaccia - e (con estensioni che non si limitano alla sola corte urbana) per grandi estensioni che intercludono l’accesso sia della selvaggina sia per l’attività venatoria”.
Le firme raccolte sono state sottoposte a tutti gli organi Istituzionali competenti (provincia di Viterbo, Atc, Corpo Forestale, sindaco e Polizia Provinciale) affinché vengono effettuati i controlli e le opportune verifiche, nel rispetto delle norme in vigore.
In occasione degli ultimi lanci di lepri e fagiani, le associazioni fanno inoltre sapere di essersi attivate con spirito di reciproca collaborazione e indipendentemente dalla loro appartenenza, effettuando sopralluoghi sul territorio, al fine di verificare ed accertare le zone più vocate per l’attività venatoria e concentrare i lanci in queste zone, nel rispetto anche dell’habitat per la selvaggina stessa.
L’impegno futuro delle associazioni venatorie sarà, dicono unite, quello di rafforzare “il monitoraggio del territorio, anche con l’ausilio dei rispettivi corpi di vigilanza venatoria, che non comprende solo la selvaggina, ma bensì tutto il territorio". Un bell'esempio da replicare anche altrove: se si uniscono le forze si può guardare lontano.