La Federazione Italiana della Caccia esprime “
moderata soddisfazione per il testo scaturito dalla seduta di ieri della Commissione Agricoltura”.
L'articolo 43 è stato ridimensionato rispetto alla votazione in Senato, che secondo l'associazione venatoria, avrebbe invece rappresentato un primo passo verso una visione più moderna dell'attività venatoria. “Un ampliamento della stagione venatoria – scrive Fidc in una nota - sarà infatti limitato a un posticipo, scientificamente motivato, mentre come avevamo temuto e sottolineato - precisa - le decadi di agosto sono state sacrificate sull’altare delle motivazioni turistiche”.
Quello che desta maggiore preoccupazione è l'obbligo del parere preventivo dell'Ispra sulle analisi portate a sostegno dalle Regioni: “l'atteggiamento di chiusura tenuto fino ad ora dall’Istituto nei confronti dell’attività venatoria, in particolare per quanto riguarda la migratoria, se mantenuto, pone seri rischi di non poter procedere nella pratica alla modifica dei calendari” osserva l'associazione.
L'attuale testo da una parte consentirà – rileva Federcaccia – di semplificare le procedura di deroga per la caccia allo storno, ma resta il rammarico per l'occasione mancata di dare maggiore dignità alle cacce tradizionali. Fidc confida che quanto raggiunto possa risolvere i problemi legati alle procedure di infrazione comunitaria, troppo spesso strumentalizzate dal mondo ambientalista per giustificare campagne negative nei confronti della caccia.
“Possiamo solo auspicare – continua la nota - che riesca a prevalere al più presto quella prima ispirazione, ovvero la volontà di dare alla caccia strumenti normativi al passo coi tempi e con le necessità di una gestione faunistica che ha nel cacciatore il principale operatore, affinché si possa proseguire con celerità a una riforma della 157/92 sempre più irrinunciabile".
"Certamente - sottolinea con forza la Federazione - anche con questo testo solo in minima parte soddisfacente per il mondo venatorio, siamo ben lontani dalla deregulation di cui parlano stamani la quasi totalità degli organi di informazione, confermando sulla caccia una diffusa disinformazione quando non un vero e proprio ostracismo ideologico. Per tacere dei soliti noti che vorrebbero una chiusura della caccia al 20 dicembre o dei sondaggi privi di valore statistico e basati come - dispiace dirlo - quello del Corriere.it, su assunti del tutto falsi".