In una lettera inviata ai presidenti degli Atc e dei Comprensori Alpini, il Presidente nazionale di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano fa il punto della situazione: falliti i tentativi di modificare "strumentalmente e demagogicamente" la 157, archiviata la Comunitaria, "l'attacco si è spostato al cuore della gestione sociale". "Il Governo - scrive Veneziano - nella persona del Ministro del Turismo Brambilla, ha deciso che la caccia in Italia deve sopravvivere esclusivamente nelle "riserve", termine per altro in uso nel Testo Unico del 1942 e non più attuale".
Per vincere questa sfida contro la caccia "consumista, speculativa e antidemocratica" Veneziano punta su Atc e Ca a cui chiede una mobilitazione capillare nei comuni, nelle province e nelle regioni; una iniziativa comune che si concretizzi in una convocazione dei Comitati, delle Assemblee per spiegare contro chi il Ministro, "nuovo comandante" degli animalisti italiani, vuole manifestare il prossimo 9 novembre.
"Se a Roma manifesta l'ambientalismo di "palazzo", superficiale e di facciata, sponsorizzato dai mass media, spesso pubblici - scrive Veneziano - noi rivolgiamo attenzione ai comuni cittadini interessati ai problemi reali del paese". "Siete voi - dice Veneziano agli Atc - i migliori interpreti di una realtà fatta di comuni, aziende agricole e bosci per costruire il nuovo "racconto della caccia". "Noi siamo pronti a sostenervi - scrive il presidente di Arcicaccia -, senza bandiere di parte ma sotto quelle dei numeri degli Atci e dei Ca e degli straordinari risultati prodotti in questi anni".