Riceviamo e pubblichiamo:
Da qualche tempo a questa parte, l’Assessorato per le Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana, per qualsiasi argomento che tratta la materia venatoria, non perde l’abitudine ad emettere continuamente decreti.
In meno di dodici mesi, per quanto attiene la scelta dei componenti delle commissioni d’esame, abbiamo assistito all’emanazione del terzo decreto che riapre ancora una volta i termini di presentazione delle domande poiché quelle pervenute, “dicono loro”, per alcune materie, non erano sufficienti a costituire in alcune province le commissioni venatorie.
La motivazione del terzo decreto pubblicato sulla GURS n° 7 dell’11/02/2011, fa molto pensare come possa essersi verificato un caso di minore partecipazione dei candidati, visto la riapertura dei termini effettuata con precedente decreto pubblicato sulla GURS n° 23 del 14 maggio 2010. Considerato altresì che tra ottobre/novembre dello stesso anno, i componenti prescelti che avevano presentato regolare candidatura prima e dopo la riapertura dei termini stessi, in forza dei titoli posseduti erano stati decretati e passati all’ufficio ragioneria per le dovute registrazioni e così come regola vuole sono stati portati in gazzetta per la pubblicazione finale. Trascorsa qualche settimana, abbiamo appreso da voci di corridoio, che i decreti erano stati ritirati senza una ragionevole spiegazione, poiché in questa legislatura abbiamo assistito all’avvicendamento di tre Assessori, nel caso di cui trattasi, non è stato possibile apprendere la vera ragione di questo notevole ritardo.
A tal proposito, se analizziamo le vicende dell’ultimo triennio, ci rendiamo subito conto che le motivazioni addotte col terzo decreto ci sembrano troppo sprovvedute per rendere credibile una riapertura dei termini. A memoria d’uomo possiamo aggiungere che ogni tre anni, gli aspiranti a comporre le commissioni d’esami sono sempre più numerosi, più agguerriti, più qualificati e presentano titoli accademici e professionali non indifferenti, tanto da farci assistere a controversie giudiziarie nei vari Tribunali amministrativi di Catania e Palermo, per scelte meno titolate di alcuni candidati di cui altri cinque o sei casi ancora sono da dibattere al TAR.
Con l’augurio che questa sia la volta definitiva, auspichiamo che le scelte che si andranno a compiere, rispecchino le normative vigenti per evitare contenziosi giudiziari che non farebbero altro che penalizzare gli aspiranti cacciatori e la categoria del settore armi e munizioni sportive che da qualche anno attendono.
A.S.C.N.
Palermo, 11/02/2011