Sulla caccia il Pd non ha mai cambiato posizione e intende collocare il tema nell'interesse generale del Paese perseguendo un'idea il più possibile condivisa di caccia responsabile. Questo in sintesi il pensiero espresso ieri a YouDem da Marco Ciarafoni, responsabile biodiversità e politiche faunistiche del partito, durante un dibattito sulla caccia a cui hanno preso parte anche l'onorevole Susanna Cenni e il primo firmatario del disegno di legge contro l'articolo 842 del codice civile, Basilio Catanoso.
La Cenni ha elogiato il modello Toscana, “una delle prime regioni – ha detto la deputata, che alla Regione è stata anche assessore all'Agricoltura – a normare sulla caccia e a costituire tavoli con ambientalisti e agricoltori”. In generale nel paese per la deputata siamo ancora in presenza di atteggiamenti che vanno oltre e che portano a sentenze negative per il settore sia da parte della Corte Costituzionale che dai tribunali regionali. Problemi in parte acuiti dal “pasticcio della Comunitaria”, che ha portato a differenze nei calendari venatori e problemi in alcune regioni.
Ciarafoni ha portato in evidenza il fatto che la maggioranza è spaccata su due posizioni opposte. “Nel Pdl – ha detto - si continua a fare di tutto per aumentare i conflitti” tra le parti avverse per trarne il massimo del profitto in termini elettorali. Catanoso, collegato telefonicamente alla trasmissione, ha ribattuto che la sua posizione - come quella della Brambilla - all'interno del Pdl è minoritaria e coinvolge poche decine di parlamentari, indicando come un fatto positivo la convivenza di diverse opinioni nel Pdl. “Sono tra quelli che la caccia l'abolirebbero” ha detto Catanoso, che per il momento si accontenta di piccoli risultati come quelli ottenuti dalla mediazione sulla Comunitaria. Prossimo obiettivo, ha detto, impedire l'ingresso dei cacciatori nei terreni privati con l'abolizione dell'articolo 842 e, la riapertura del tavolo bloccato all'inizio della legislatura sulla 157.
“Un tavolo si è costituito” – ha ricordato Ciarafoni, quello formato dal coordinamento delle Regioni e dai portatori di interessi, con “l'inquietante assenza del Ministro Galan”, che, sottolinea l'esponente del Pd “di fronte ad un conflitto così importante – quello dovuto all'interpretazione dell'articolo 43 della Comunitaria, ndr – non è intervenuto fornendo alle regioni le linee guida per poter legiferare sui calendari venatori”. Sull'842 Ciarafoni ha sottolineato che nella 157 c'è già la possibilità di precludere il passaggio nei terreni privati ai cacciatori, evidenziando altresì che il ddl proposto porterebbe ad una situazione paradossale in cui si darebbe la possibilità ai grandi proprietari terrieri di mercificare la caccia, violando il principio di responsabilità pubblica nei confronti della fauna selvatica. Secondo Paolo Petrini, Assessore Regionale alla Caccia nelle Marche, intervenuto telefonicamente alla trasmissione, occorre allontanare atteggiamenti ideologici e concentrarsi sulla risoluzione dei problemi in maniera condivisa, come per altro, ha sottolineato, avviene senza conflitti nelle Marche, dove la caccia è considerata una risorsa per risolvere le esigenze faunistiche. "Non vedo - ha aggiunto - alcuna esigenza di cambiare il codice civile".
Di seguito il video della trasmissione: