"La lodevole iniziativa della Regione Lombardia che ha approvato, quasi all'unanimità una proposta di legge al Governo per sbloccare la normativa nazionale all'Europa, non garantisce il prelievo in deroga". E' il commento a caldo dei CUPAV - Coordinamenti Unitari Provinciali Associazioni Venatorie di Bergamo e Brescia sulla decisione presa in Lombardia, che rimette ora in campo soluzioni per l'annosa questione dell'articolo 19 bis della legge 157/92 "senza la cui modifica - puntualizzano i Cupav - tutte le leggi regionali sulla caccia in deroga sono impugnabili e incostituzionali".
"Se il Governo non approva tale modifica - scrivono ancora - anche quest'anno i cacciatori rimarranno con un pugno di mosche in mano. Ha detto bene il Presidente l'ottava Commissione, Carlo Saffioti, nel dichiarare che: 'ora la palla passa al Governo'. Ora noi ci chiediamo dove sia stato il Governo l'anno scorso e se tra la Regione Lombardia e Roma vi sia un dialogo aperto, visto che la maggioranza del Pirellone è speculare a quella di Montecitorio e Palazzo Madama".
I Cupav ritengono che la questione sia meramente politica e che, sinora, è mancata la volontà politica di mettere mano a quell'armonizzazione della legge 157 per adeguarla all'Europa prevista dal Governo Berlusconi agli elettori e, finora, non mantenuta. "Si faccia pertanto chiarezza una volta tanto e non si illudano i cacciatori".