Il coordinamento invece è contrario alla disposizione che permette ai cacciatori di esercitare la caccia su giorni fissi fino ad un massimo di tre, e ai cacciatori singoli di esercitare la caccia scegliendo su cinque giorni settimanali. “E’ una proposta – scrivono - antidemocratica che crea disparità tra cacciatori, oltre ad essere un incentivo ad infrangere le regole”. Per questo i cacciatori chiedono “che la caccia al cinghiale in forma singola ed in battuta sia consentita nelle stesse giornate”.
Altra criticità rilevata dal Coordinamento è la data di apertura il 18 settembre. Tenuto conto che le giornate di settembre sono anche quelle che vedono più presenza di cacciatori sparsi nel territorio, per i cinghialai si pone un problema di sicurezza e il rischio di aumentare la conflittualità tra cacciatori singoli e cacciatori organizzati per squadre. Per il Coordinamento il cinghiale è un selvatico da cacciare esclusivamente nel tardo autunno inizio inverno. Ecco la proposta elaborata dalle squadre: “apertura 1 ottobre e chiusura 31 dicembre, consentendo la caccia sia in forma singola che in battuta, per tre giorni la settimana nei giorni di giovedì, sabato e domenica”.
Proponiamo altresì – precisa il Coordinatore Pio Braccalenti auspicando che tali proposte siano sostenute dalle associazioni e accolte dalle istituzioni - di prevedere che le Province possano posticipare la data di avvio dell’esercizio venatorio o possano prevedere interventi di contenimento ove ciò è opportuno”.