Lo scorso aprile a Rocchetta di Vara (SP) era scoppiato un caso mediatico per l'iniziativa del comune di parlare di natura e di gestione faunistica ai bambini delle elementari attraverso visite guidate nel bosco con i cacciatori. Ne era seguita addirittura un'interrogazione parlamentare da parte dell'onorevole Gianni Mancuso (Pdl), che aveva chiesto al Ministro Gelmini una posizione sull'argomento.
Nella sua risposta scritta, il Ministro non fa altro che prendere atto di quel che si è scatenato attorno al caso mediatico: a pochi giorni dall'evento infatti avevamo assistito ad una generale marcia indietro sotto la spinta accusatoria degli animalisti. Le insegnanti hanno precisato che l'assessore (da cui è partita l'iniziativa) aveva proposto loro una generica attivit�di 'educazione ambientale', nella quale sarebbero stati presenti anche alcuni cani da caccia. Dopo le dichiarazioni del sindaco la Dirigente scolastica aveva pubblicamente dichiarato di non condividere assolutamente quanto espresso dal Sindaco del comune interessato, aggiungendo che l'attività in questione non rientrava tra quelle programmate dalla scuola e approvate nel Piano dell'offerta formativa e nella programmazione periodica e che nessuna attività relativa alla caccia era stata fatta, né sarebbe stata intrapresa con i bambini della scuola primaria dell'istituto comprensivo Val di Vara.
Per suo conto il Ministro Gelmini ricorda che alla fine dello scorso anno è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per l'educazione ambientale con il Ministero delle Politiche agricole e quello dell'Ambiente che prevede “la conoscenza diretta dal territorio e del suo patrimonio ambientale e naturalistico, attraverso programmi didattici modulati per le scuole di ogni ordine e grado”. Iniziative che devono essere assunte dalle istituzioni scolastiche in autonomia. Le “lezioni di caccia” (che poi di caccia non sono), in quest'ottica, anche se il Ministro esplicitamente non lo dice, sono quindi possibili. Ma sono anche possibili le lezioni “animaliste”, visto che, come spiega la Gelmini c'è un altro protocollo, quello firmato con la Lega antivivisezione, con il quale ci si impegna a promuovere congiuntamente nelle scuole attività dedicate al rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi, nonché alla sensibilizzazione su tali tematiche di docenti e studenti.