Sentimento e ragione per afferrare il futuro. Questo il titolo del VII Congresso regionale di Arci Caccia Toscana, organizzato per sabato 10 settembre al Teatro Roma di Castagneto Carducci (LI). All'ordine del giorno il rinnovo degli organismi dirigenti e la discussione di un corposo documento politico predisposto dalla Presidenza regionale per una riforma organizzativa dell'associazione con l'obiettivo di raggiungere “i massimi livelli di trasparenza, democrazia interna e partecipazione del socio”.
I lavori saranno anticipati, il giorno 9 settembre da una tavola Rotonda sul tema Sicurezza a caccia al Parco delle Sughere di Donoratico, con esperti balistici, rappresentanti istituzionali e del mondo venatorio, mentre domenica 11 sarà presentata la pubblicazione sulla caccia in Europa Leggi, calendari venatori e tradizioni a confronto. Tutti gli eventi saranno abbinati a una tre giorni di buona cucina con piatti tradizionali di cacciagione e diverse attività e attrazioni per il pubblico nella bellissima cornice del Parco delle Sughere.
"L'Arci Caccia Toscana e' una associazione profondamente radicata - dichiara il presidente uscente Massimo Logi che aprira' i lavori della manifestazione, dopo il saluto del sindaco di Castagneto Carducci, Fabio Tinti -. Sono oltre 19mila infatti i nostri tesserati, 10 le Federazioni provinciali e circa 650 i circoli locali". "L'appuntamento congressuale - continua - non sara' soltanto l'occasione per rafforzare e rinnovare i gruppi dirigenti promuovendo un modello organizzativo snello, moderno e funzionale; rappresentera' anche un proficuo e stimolante dibattito ed un momento aperto di confronto con gli esponenti delle istituzioni, dell'associazionismo e della societa' civile per definire le linee guida di un'attivita' venatoria responsabile, capace di riscoprire le proprie profonde radici sociali e culturali e riconquistare rispetto ed attenzione nei confronti dell'opinione pubblica. Caccia significa infatti attenta gestione del territorio, tutela degli equilibri faunistici e salvaguardia del patrimonio ambientale".
"Risultati - conclude - che sono possibili soltanto confrontandoci apertamente, evitando derive e proposte populiste e demagogiche e ricercando, sui contenuti e sugli obiettivi, l'unita' del mondo venatorio. Per riscrivere insieme la caccia del futuro in sintonia con la collettivita'". I lavori saranno chiusi nel tardo pomeriggio da Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell'Arcicaccia