L'azienda italiana Almo Nature, che produce prodotti alimentari per gli animali da compagnia dal 2010 e che esporta ormai in tutto il mondo, ha lanciato una ammiccante campagna pubblicitaria contro la sperimentazione animale. Lo spot, trasmesso sulle principali reti televisive, è abbinato ad una petizione, disponibile alle casse dei negozi di prodotti per animali, che invita i proprietari di cani e gatti a schierarsi contro la sperimentazione scientifica.
Da metà luglio 2013, si legge sul sito Almo Nature si contano più di 2.200 punti vendita con i moduli per la raccolta firme. L'iniziativa è condotta insieme a Stop Vivisection, OIPA Italia e Gaia Animali & Ambiente. Un'operazione di marketing sicuramente molto furba: indirizzando le naturali propensioni degli amanti degli animali verso la difesa dei topi da laboratorio, forse questi si dimenticheranno anche che stanno comprando carne di altri animali confenzionata per nutrire i propri. Da una parte invitano a non sostenere la scienza e gli interessi della vita umana e dall'altro danno da mangiare agli animali – giustamente vista la loro natura - bocconcini di manzo, straccetti di pollo, patè di tacchino e perfino carni di "cuccioli" come vitelli e agnelli (lo sapesse la Brambilla!). A nostro avviso la chiara contraddizione è risolta con opportune dichiarazioni circa la totale assenza di crudeltà negli allevamenti scelti e controllati dall'azienda, che si vanta di sperimentare, sempre cruently free, solo i gusti dei propri pranzetti. "I cani e i gatti coinvolti nel gruppo di test vivono nella propria casa insieme ai propri padroni che hanno accettato di proporre l’assaggio dei prodotti ai compagni a quattro zampe".
Almo Nature si dichiara aperta al dialogo, a settembre aprirà anche un proprio blog istituzionale dove ospiterà punti di vista differenti a confronto sul tema della sperimentazione animale. Per il momento, a nostro avviso, disposti comunque a ricrederci, da quello spot emerge una totale chiusura alla riflessione sul problema dell'utilizzo degli animali per scopi di ricerca, secondo un credo animalista, non certo fornito di liberale lungimiranza: "nessun vantaggio, nessun profitto, nessuna idea o religione, niente giustifica la crudeltà". "La sperimentazione sugli animali è crudeltà - suggerisce lo stesso spot -. E' un delitto senza firma". Fare di tutta l'erba un fascio, è, a nostro avviso il miglior modo per orientare le coscienze addormentate. |