Mentre fioccano regolamenti comunali e regionali che obbligano museruola e guinzaglio ormai ovunque, da anni un cospicuo numero di cani randagi scorrazzano indisturbati tra le rovine di Pompei, liberi di defecare sugli antichi mosaici e di camminare tra le gambe dei visitatori.
Per loro sono stati spesi almeno un centinaio di migliaia di euro, finiti nei bilanci della Lav, che aveva in appalto il programma di adozioni. Ma i randagi nonostante i soldi spesi sono rimasti tutti lì (o quasi), incredibilmente ancora liberi di girare tra le scolaresche in gita, suscitando sguardi increduli di migliaia di turisti stranieri venuti da mezzo mondo per ammirare la magnificenza delle rovine. Alcuni di loro (sono almeno due i casi noti) sono stati aggrediti dai cani, ma la situazione è rimasta quella di sempre.
La decisione di portarli via da Pompei però finalmente è arrivata, proprio in questi giorni, l'Asl di Napoli ha deciso di intervenire per accalappiare i cani. Il problema sarà risolto da una impresa di Ottaviano che li chiuderà nel suo canile.
Ma ovviamente qualcuno non è d'accordo. La protesta parte da un gruppo di guide turistiche che lavorano regolarmente negli Scavi di Pompei e minaccia di raggiungere anche le ambasciate dei paesi esteri: chiedono al Soprintendente di Pompei, di lasciare lì dove sono i cani, perchè innocui e amati dai turisti. Secondo loro i cani di Pompei “sono la sola nota di allegria, simpatia e dolcezza in un sito degradato da anni per via dell'incuria delle amministrazioni, e dello scarso senso civico di alcuni turisti''.
La lettera è firmata da Annamaria Durante, guida autorizzata di Roma e Provincia, e Regione Campania, che guardacaso fa parte anche di un'associazione di volontariato con la quale presta assistenza ai randagi, molti dei quali - assicura - ''sono castrati, sterilizzati , microchippati e curati dalle varie associazioni di volontariato".
Pompei è un sito archeologico dei più importanti al mondo, qualcuno spieghi cosa c'entrano dei cani di grossa taglia in un posto del genere. Perchè poi i turisti, che pagano il biglietto di ingresso, dovrebbero accollarsi il rischio di essere morsi? Chi paga per i danni che possono causare i cani ai monumenti e alle persone?