Il nuovo intervento sul blog Il cane questo conosciuto, curato da Daniele Ubaldi, ci parla di quel profondo rapporto tra cane e cacciatore, il collegamento appunto, che si traduce in buona pratica sul terreno.
Eccone un estratto: "Se nei cani da caccia di 40 anni fa si poteva anche tollerare una scarsità di collegamento, nei moderni ausiliari – specialmente quelli inglesi, ma non solo – votati alla cerca più ampia possibile, ai limiti dell’esasperato eppure l’unica in grado di far loro incontrare qualche selvatico – almeno sul terreno libero, il collegamento è condizione imprescindibile se si vuol pensare anche solo di uscire di casa per provare a sciogliere. Quante volte, in montagna, ci si imbatte in colleghi disperati alla ricerca del proprio cane da ferma, magari “migrato” a chilometri di distanza dietro a chissà che cosa…".
Chi volesse approfondire trova qui il nuovo intervento di Daniele Ubaldi