Sono in molti a studiare le origini del cane. Abbiamo dato conto negli anni di diversi studi, che confrontando il dna dei resti più antichi, cercano di dimostrare dove siano avvenute le prime domesticazioni. Un nuovo articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications rende merito allo studio condotto dai ricercatori della Stony Brook University di New York, dell’Università del Michigan ad Ann Arbour e dell’Università Johannes Gutenberg-a Mainz, in Germania, che torna a dimostrare l'origine europea per dei cani moderni.
In contrasto con precedenti studi, che hanno concluso la domesticazione del cane avvenuta indipendentemente in più luoghi, il confronto del Dna degli esemplari più antichi rinvenuti in Europa, in particolare alcuni resti di un cane vissuto 14 mila anni fa in Germania, con quelli più moderni, avrebbero fatto concludere ai ricercatori che i cani antichi e i principali cani moderni europei hanno radici genetiche comune, senza tracce di apporti genetici signifiativi da altre popolazioni, con un'unica parziale eccezione. I ricercatori hanno infatti rilevato un apporto genetico, relativamente modesto, da parte di cani provenienti dall’est, che probabilmente si spostavano al seguito delle popolazioni delle steppe, in particolare di quelle associate alla cosiddetta cultura Yamnaya e della ceramica cordata.
I ricercatori hanno anche calcolato la tempistica dell'evoluzione del cane, stabilendo la data della divergenza tra cani e lupi attorno ai 40.000 anni fa e quella tra cani europei e i cani dell'Asia centro-orientale a circa 20.000 anni fa. Sulla base di questi dati, i ricercatori propongono che la domesticazione del cane sia avvenuta tra 20.000 e 40.000 anni fa su suolo europeo. (Le Scienze)