Il Coordinamento Cacciatrici Federcaccia, con il supporto di Federcaccia Nazionale in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche della Federazione, ha presentato oggi a Roma il il primo “Report” sulle predazioni del lupo a carico dei cani da caccia, domestici e da guardiania. Un consistente lavoro di ricerca che ha impegnato le cacciatrici per mesi al fine di raccogliere e catalogare episodi comprovati riguardanti gli attacchi e le predazioni dei cani da parte del lupo sul territorio italiano.
Un fenomeno in espansione, come in crescita sono i dati della presenza del lupo in Italia. I dati dell’ultimo monitoraggio sulla specie Canis lupus in Italia pubblicati da ISPRA nel 2022 e riferiti al biennio precedente – per stessa ammissione dell’Istituto sottostimati – parlano di circa 3.300/3.600 esemplari distribuiti in quasi tutte le Regioni Italiane ad esclusione delle Isole.
Il lavoro presentato è frutto di ricerche e analisi libere da preconcetti e basate su dati oggettivi sistematicamente organizzati con un approccio che pur non volendo essere né sostituirsi a quello scientifico dei tecnici e dei ricercatori è improntato al massimo rigore e serietà.
"Le predazioni, come dimostrano numerosi episodi messi in luce anche nel Report, possono infatti avvenire sia in ambienti naturali, come boschi e foreste, che in contesti urbani, come cortili e strade di paesi o città. La gestione di questo fenomeno è oltre che una richiesta di sicurezza da parte della società un elemento cruciale per garantire una convivenza pacifica ed equilibrata tra l’uomo e il predatore" si legge nella nota stampa.
“Il lupo non è una specie cacciabile e in tutta chiarezza non interessa ai cacciatori in quanto tali che lo sia. Ciò non toglie però che come cittadini che vivono la ruralità e sono vicini a tutte le attività a questa legate, siamo interessati a che la gestione del lupo e dei conflitti che la sua presenza può generare, vengano affrontati dalle Istituzioni” ha dichiarato Massimo Buconi, presidente nazionale di Federcaccia.
“Proprio come sottolineato dal Presidente – ha aggiunto Isabella Villa, responsabile del Coordinamento Cacciatrici – il nostro Report si propone di fornire una fotografia dettagliata di quanto sta succedendo in ambiente venatorio, con la predazione dei cani da caccia, ma non solo. Purtroppo non sono isolati i casi di cani predati mentre si trovavano a passeggio, a guinzaglio, con i loro padroni. Una fotografia comunque incompleta perché ancora troppe persone preferiscono non denunciare, ma che dimostra come i casi siano in continua crescita”.
“D’altra parte la stessa Unione Europea si sta occupando della ‘questione lupo’, valutando un declassamento del suo status da specie particolarmente protetta a specie protetta. Noi proseguiremo nella nostra raccolta dati – ha concluso – per poter continuare a fornire un quadro il più dettagliato possibile di quanto accade”.