Negli ultimi giorni in alcune zone della Toscana (Impruneta – FI – in primis) si è tornati a parlare del
dramma dei bocconi avvelenati che, secondo i dati allarmanti diffusi dalla
Polizia Provinciale, hanno ucciso nell'ultimo anno
97 cani, 19 gatti e 8 volpi. Le associazioni Lav, Wwf ed Enpa hanno sollecitato il sindaco di Impruneta ad attivarsi, come impone la legge, al fine di provvedere alla
bonifica dell'area interessata e all'apposizione dell'adeguata cartellonistica ad indicare il ritrovamento delle esche.
Gli animalisti richiedono maggior attenzione da parte della Regione Toscana (che non fa adeguatamente rispettare le leggi in vigore) e indirizzano i propri sospetti sul mondo della caccia. I casi di avvelenamento – dicono le associazioni – aumentano sensibilmente in coincidenza della stagione del ripopolamento di lepri e fagiani, insinuano le associazioni. Adriano Antonelli, che ha da poco perso il suo cane per avvelenamento dichiara: “non si deve lanciare un'accusa generalizzata ai cacciatori. Sicuramente, il dato lascia pensare che ci sia qualche furbo di troppo".
Gli avvelenamenti sono purtroppo tanti in tutta Italia, anche se spesso non se ne conoscono i dati. Il fenomeno è gestito in maniera differente in Toscana, dove se ne parla anche grazie al lavoro di monitoraggio della Polizia Provinciale. Vi sono intere regioni dove il problema è quasi completamente ignorato.