La Commissione europea sta pensando di riformare le norme sulla detenzione e il commercio delle armi da fuoco. Viste le forti contrapposizioni sull'argomento, dovute anche al clamore mediatico dei tentativi di riforma negli Stati Uniti, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica sul web, per testare le opinioni dei cittadini europei sugli “interventi necessari per ridurre la minaccia delle armi da fuoco nell'UE”. I contributi inviati, si legge nel testo che presenta il sondaggio, confluiranno nella comunicazione che la Commissione sta preparando in vista dell'adozione alla fine di quest’anno e verranno integrati nelle eventuali future proposte legislative e altre iniziative.
Il fine dell'Europa è quello di contrastare il più possibile fenomeni criminali, come atti di terrorismo e mercati illeciti. Molti Stati membri - spiega la Commissione UE - hanno ratificato il protocollo delle Nazioni Unite sulle armi da fuoco, che vieta la fabbricazione illecita di armi da fuoco e il loro trasferimento tra Stati. Ispirandosi al protocollo, l’UE ha adottato norme severe per controllare le importazioni ed esportazioni di armi da fuoco e rintracciarle più facilmente. Dal 2010 l'UE si è impegnata ad attuare un piano d'azione per contrastare il traffico clandestino di tali armi. Tuttavia, oltre alle norme commerciali nell’UE, non esiste un approccio comune per agevolare la cooperazione di polizia in questo settore, né vi sono definizioni comuni dei reati e delle sanzioni.
Il questionario contiene 25 domande suddivise in cinque sezioni (Domande preliminari, Il ruolo dell’UE nella lotta al traffico e all'uso di armi da fuoco, Produzione legale, possesso e vendita delle armi da fuoco, Stoccaggio, disattivazione e distruzione, Collaborazione con i paesi terzi, cooperazione tra forze di polizia, statistiche e rapporti). Da cacciatori, quindi fruitori ed esperti di armi ad uso civile e sportivo, abbiamo il dovere di dire la nostra su questo delicato tema. Ecco il link per rispondere alle domande: clicca qui