Quest'oggi Beretta ha avuto il piacere di accogliere Jessica Rossi, portabandiera italiana e atleta del Team dell’azienda gardonese, con un evento a sorpresa che ha visto la partecipazione delle maestranze del Gun Service di Gardone Val Trompia. È stato un pomeriggio emozionante, dove tra un autografo e un selfie Jessica ha ricevuto l’affetto e il supporto dei dipendenti Beretta per i suoi prossimi Giochi Olimpici.
Conto alla rovescia sempre più breve per i tiratori delle nazionali di tutto il mondo, che fra 15 giorni scenderanno in campo alle Olimpiadi di Tokyo, mentre per Beretta qualche primato è già stato conquistato: su 116 atleti impegnati nelle diverse specialità, 64 imbracceranno un prodotto progettato e costruito a Gardone Val Trompia, con una percentuale che sfiora il 56% a significare che più di un atleta su due si affida a Beretta per affrontare la sfida più importante della sua vita agonistica.
A Rio i fucili Beretta in gara erano il 43%: quest’anno segna quindi una crescita a due cifre nel calcolo simbolico delle quote di mercato delle armi Olimpiche. Questa crescita, ottenuta principalmente nella disciplina Trap (+12% rispetto a Rio) e tra le donne (+9% rispetto a Rio), porta le armi Beretta ad essere le più scelte in assoluto dagli atleti in ognuna delle due discipline.
Dalla giovanissima statunitense Austin Smith, 20 anni ancora da compiere, al veterano Al Mutairi Saud, classe ’68, un Team di campioni costruito e supportato negli anni per garantirgli la migliori armi per il più amato e seguito evento sportivo al mondo.
Infine, un passaggio epocale importante: a Rio erano 3 le piattaforme sportive utilizzate (DT10, 692 e DT11), saranno ben 5 a Tokyo (DT10, 692, DT11, DT11 BLACK e CDT17) nel segno della tradizione e che si aggiungono alle 9 già utilizzate in passato.
Dei sette italiani in gara in Giappone, sei useranno un’arma Beretta in una disciplina – il tiro – che all’Italia ha dato sempre grandi soddisfazioni ed altrettanti successi.
Anche Beretta dà il suo importante contributo a questa disciplina; lo fa con tecnologia, ricerca, innovazione, lavoro e un supporto costante agli atleti: in questi mesi, infatti, al Gun Service di Gardone Val Trompia, 27 tecnici super specializzati si sono alternati per assecondare tutte le richieste di affinamento e messa a punto di ciascun olimpionico.
“Il tiro è sempre stato una polizza assicurativa per il medagliere italiano e sono certo che questa tradizione continuerà – commenta Franco Gussalli Beretta – Ovviamente tutti si sono preparati al meglio per l’appuntamento olimpico e la competizione sarà estremamente agguerrita. Saremo a Tokyo accanto ai nostri atleti con un pool di esperti a loro disposizione. Soffriremo insieme a loro, li tiferemo in ogni fase, sul campo e da casa, ci emozioneremo e speriamo di poter alla fine con loro gioire”.
All’ edizione 2020 dei giochi, per la squadra azzurra ci sono tanti motivi per sognare: Jessica Rossi, oggi 29 enne, riuscirà a ripetersi ed a portare a Crevalcore un’altra medaglia d’oro? E Diana Bacosi, oro a Rio 2016, riuscirà a conquistare una nuova medaglia in uno storico back-to-back?
Tammaro Cassandro, nipote d’arte di Ennio Falco, 28 anni appena compiuti, riuscirà nell’impresa che 5 anni fa fu di Gabriele Rossetti?
Mauro De Filippis e Silvana Stanco, alla loro prima apparizione ai Giochi Olimpici, sorprenderanno il grande pubblico?
E l’infinita Chiara Cainero, prima atleta azzurra del tiro a volo ad aggiudicarsi una medaglia d’oro, aggiungerà un’ulteriore medaglia al suo già ricco palmarès?
Beretta, oltre che dai sei tiratori azzurri, alla trentaduesima edizione dei Giochi Olimpici sarà rappresentata anche da quattro francesi, quattro giapponesi, tre cinesi, tre australiani oltre che da atleti di Gran Bretagna, Egitto, Nuova Zelanda, Cile, India, Thailandia, Guatemala, Cipro, Polonia, Repubblica Ceca, Danimarca, Spagna, Qatar, Stati Uniti, Russia, tutti ambasciatori di un prodotto orgogliosamente “made in Brescia”.
Vincent Hancock con i suoi due ori back-to-back, si riprenderà il titolo di campione Olimpico? Alessandra Perilli riuscirà a regalare la prima medaglia olimpica al piccolo stato di San Marino?
E Fatima Galvez conquisterà la più attesa delle medaglie olimpiche?
“Nella storia del tiro a volo e dell’industria bresciana delle armi sportive, tra pochi giorni verrà scritta una pagina nuova – aggiunge Franco Gussalli Beretta – Il nostro progetto nel tiro ha radici antiche: è iniziato con il bisnonno Pietro, è arrivato alle olimpiadi con i miei prozii Carlo e Giuseppe, si è consolidato con mio padre e oggi vede in campo la mia generazione. Alla base di tutto c’è da sempre una progettualità di lungo termine e un lavoro di sviluppo a quattro mani in cui gli atleti lavorano accanto ai nostri tecnici. Negli ultimi 60 anni ogni modello di fucile da tiro che abbiamo sviluppato è salito sul podio. In questa XXXII Olimpiade debutterà ancora un prototipo di fucile Beretta e con esso la linea di abbigliamento e accessori Uniform Pro, che veste in pedana le nazionali Italiana, Russa, Sanmarinese, Spagnola, Finlandese e Statunitense. Vedere un pezzo del lavoro di tutti i nostri collaboratori in campo a Tokyo sarà per la mia famiglia e per loro – che consideriamo la nostra famiglia allargata – ancora una volta una grande emozione e motivo d’orgoglio”.
“Il progetto del Tiro a Volo Olimpico è una realtà importantissima – commenta Carlo Ferlito, Direttore Generale di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta - dotarsi di obiettivi sportivi è stato fondamentale nel nostro percorso di crescita e investimento in queste discipline. Unito a questo, Beretta ha costruito una struttura di talent scout in giro per il mondo, per poter individuare giovani talenti che rispecchino i nostri valori e dar loro l’opportunità di realizzare il proprio sogno Olimpico. Non ci facciamo illusioni né facciamo conti sulle medaglie. Ora sta agli atleti dire la loro e allo sport emozionarci con la sua naturale imprevedibilità. A noi la serenità e la consapevolezza di averli accompagnati con professionalità e attenzione fino all’ultimo miglio. Per noi ora è già iniziata la rincorsa a Parigi.”
“L’atleta ideale di Beretta in questo recente ciclo Olimpico – dichiara Daniele Bertoni, Vicedirettore Generale di Fabbrica d’Armi Pietro Beretta - è donna, è giovane e spara Trap. Questo ha una doppia valenza: un ritorno al passato in cui Beretta non vinceva solo nello Skeet (in cui abbiamo comunque consolidato la nostra presenza), ma soprattutto una testimonianza della rilevanza sempre più forte dello sport femminile, trend in crescita per il nostro sport e un bel messaggio verso i non addetti ai lavori. Le percentuali avrebbero potuto essere più rotonde se pensiamo che grandissimi atleti del Trap medagliati a Rio e Londra per sola sfortuna non hanno centrato il pass Olimpico. A loro va tutto il nostro ringraziamento, certi che non è mai mancato il loro grande supporto professionale.”
Appuntamento quindi dal 23 luglio, dove con entusiasmo faremo insieme il tifo per il Team Beretta, per il tiro a volo e per l’immenso valore dello sport, che ogni volta ci permette di condividere grandi emozioni.