Il calibro di un fucile è senza dubbio quasi per tutti i cacciatori la caratteristica più rilevante nella scelta della propria arma in quanto è quella che da la più valida indicazione delle sue capacità balistiche. Le attuali dimensioni dei calibri sono quelle istituite dalla convenzione internazionale di Bruxelles del 1969 che ha dato disposizioni riguardo le nuove dimensioni della camera di cartuccia e dell'anima della canna, dei bossoli e dei fondelli ed ha stabilito quindi una certa uniformità di caratteristiche strutturali per la produzione di armi e munizioni. Mentre per le armi rigate il calibro è espresso in millimetri, in millesimi e centesimi di pollice, e indica il diametro interno della canna misurato tra i pieni di rigatura, quello delle armi lisce è infatti un numero convenzionale ed indica il numero delle palle sferiche, dello stesso diametro dell'anima di canna del fucile, ottenibile da una libbra di piombo.
Le prestazioni di un fucile sono maggiori quanto più sarà grande il calibro, poiché la velocità iniziale dei pallini può variare entro limiti non molto ampi e restano comuque commisurate al peso del carico di piombo. A parità di lunghezza della canna, di velocità inerziale della carica e della pressione media in canna, le armi di calibro più grande sparano una carica di pallini più pesante.