Dal caso della
giraffa fuggita a il dibattito sugli animali nei circhi si è animato di giorno in giorno, fomentato dalle proteste animaliste. Se ne è parlato anche martedì 16 ottobre alla trasmissione
Uno Mattina di rai1 con i deputati Pdl
Gabriella Giammanco (contraria all'utilizzo di animali) e
Carlo Giovanardi (favorevole).
Un'idea più chiara di come realmente funziona l'addestramento degli animali nei circhi l'ha data Livio Togni, che ha parlato della dimensione affettiva che esiste tra domatore e animale, spiegando come ogni metodo faccia leva sulla dimensione sociale del gioco, tipica caratteristica dei mammiferi. Il benessere animale nei circhi, ha ricordato Togni, è garantito dalla legge 189 che stabilisce ammende fino a 15 mila euro e un anno di reclusione in caso di maltrattamenti, oltre che da un sistema di controllo internazionale, quello della Cites che dà dei parametri che devono essere rispettati.
A portare le loro considerazioni c'erano anche Vittorio Sgarbi (che ha ricordato alla Giammanco di portare avanti nel Pdl idee contrarie a quelle della linea generale del partito, e del suo fondatore, Silvio Berlusconi) e lo psichiatra Alessandro Meluzzi, entrambi hanno parlato del circo come forma d'arte e di cultura, per questo da tutelare. “Addesramento – ha detto in particolare Meluzzi - significa plasmare la natura come si fa sempre nell'arte, che in sé è qualcosa di artificiale”. Meluzzi ha anche messo l'accento sulle estreme derive dell'animalismo. Per lo psichiatra occorre imparare ad amare gli animali collocandoli nella loro giusta dimensione. “Non possiamo prescindere – ha detto – dal fatto che ci nutriamo di alimenti di origine animale o che utilizziamo pellame”, per questo “l'animalismo spinto alle estreme conseguenze diventa una ideologia estrema”.