Nuovi sviluppi sulla vicenda dei fondi Enpa. Secondo ciò che rivela il Secolo XIX, dalla dispensa di un ufficio dell'associazione sarebbero spuntate “due casse di documenti” che costituirebbero le prove di una contabilità occulta dell'Ente protezione animali fino al 2012, prima cioè del commissariamento dell'ente.
In sostanza lì vi si troverebbe tutta la documentazione sulle gestioni “allegre” dei fondi provenienti da 5 per mille e donazioni varie. Soldi che sarebbero stati investiti in operazioni immobiliari in Egitto, correnti in paradisi fiscali e vacanze di lusso. Il tutto, secondo la tesi dell'accusa, sarebbe transitato in diverse piccole società, fondazioni e associazioni animaliste satellite. Nel bilancio 2011 dell'Enpa appaiono per esempio crediti per somme versate alla Fondazione Ligure Diritti Animali (775mila euro) e alla Fondazione Diritti Animali (300mila euro), nei cui consigli direttivi figuravano peraltro come amministratori alcuni dirigenti della stessa Enpa.
L'attenzione della Procura è indirizzata sui singoli responsabili. In particolare Piero Villa, all'epoca tesoriere nazionale dell'Enpa (ma fu anche assessore a Genova e tesoriere dei Verdi), è accusato di appropriazione indebita aggravata. Insieme a lui, riporta sempre il Secolo XIX, indagata anche la compagna Rosanna Zanardi (ex coordinatrice dell'Enpa di Genova). I due non sono gli unici sospettati, la posizione di altre tre persone è al vaglio degli inquirenti. Enpa, dopo una serie di dimissioni a catena e commissariamenti, con la nuova gestione si ritiene parte offesa in causa.