Nel giorno in cui si festeggia la giornata mondiale della terra (organizzata dalla Fao), Coldiretti lancia il suo allarme sul consumo del suolo: negli ultimi 20 anni – dice - l'Italia ha perso il 15% della terra coltivata per effetto della cementificazione e dell'abbandono provocato da un modello di sviluppo sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello stesso arco di due decenni.
Ogni giorno - sottolinea l'associazione - viene sottratta terra agricola per un'area equivalente a circa 400 campi da calcio (288 ettari) con il risultato che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben il 9,8 per cento dell'intero territorio nazionale. ''Fermare la cementificazione e il degrado del territorio, impedire la contaminazione transgenica e l'inquinamento industriale, offrire alimenti sicuri e genuini ma soprattutto affermare e trasmettere alle nuove generazioni un modello di sviluppo diverso e piu' sostenibile è l'impegno degli agricoltori italiani per la giornata della terra'', dice il presidente di Coldiretti Sergio Marini.
Per la Cia occorre puntare tutto sulla questione delle energie rinnovabili, per esempio rivalutando l'utilizzo di scarti di campi e stalle, attraverso il sistema della produzione di biomasse e biogas. Così si immagina la Cia il futuro del settore, attraverso una graduale riconversione delle aziende agricole che entro il 2020 potrà coprire il 45% delle energie rinnovabili in Italia. Il vantaggio è soprattutto economico, secondo l'associazione: fino a 20 miliardi di euro di risparmio in termini di costi, cui si aggiungono i benefici ambientali: 240 milioni di tonnellate in meno di Co2 nell'aria nei prossimi dieci anni.