Wwf e Lipu hanno proposto all'Ue di aprire una nuova procedura di infrazione nei confronti dell'Italia a causa del mancato rispetto delle direttive Habitat e Uccelli. Lo hanno fatto presentando un'istanza formale alla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea nella quale le due associazioni ambientaliste denunciano “le manchevolezze delle amministrazioni italiane in riferimento al tema della biodiversità e sulle violazioni delle normative europee, con l’obiettivo di porre l’attenzione sulla tutela della Natura 2000 che vive in uno stato di deterioramento”.
Per i 2.299 Siti d’interesse comunitario, di cui 27 designati a marzo dal Ministro Clini come Zone speciali di conservazione (Zsc), nuova tipologia per l'Italia, e 609 Zone di Protezione Speciale (Zps), Lipu e Wwf denunciano “carenza, assenza o erronee Valutazioni d’Incidenza”, il che vale a dire che, per le associazioni, l'Italia pur avendo ratificato le Direttive 79/409/CE (ora 2009/147/CE) e 92/43/Cee ed emanato apposito Decreto (DPR 357/97) per la loro conservazione, “non agisce con rigore e attenzione nella loro corretta applicazione”.
Nell'istanza si chiede quindi all'UE di contribuire “a far prevalere la tutela dell’ambiente e della biodiversità nei casi in cui questi vengano minacciati da interessi speculativi, per un’opera di effettiva e maggiore tutela della risorsa ambiente”. Alle Regioni italiane si richiede, invece, l’applicazione “rigorosa di ciò che stabilisce, a tutela della biodiversità, il regolamento attuativo per il nostro Paese della direttiva Habitat” mentre “al ministero dell’Ambiente indirizzi severi per la corretta applicazione della valutazione di incidenza”.