“Dal territorio ternano ci sono giunte diverse preoccupazioni riguardanti i danni causati dalla fauna selvatica ed in particolare sia dalle specie cacciabili quale il cinghiale, sia da quelle non cacciabili come nutrie, lupi e cani randagi. E’ evidente che bisognerà giungere ad azioni più efficaci, nel rispetto ovviamente delle leggi vigenti". Lo ha detto l'assessore regionale alla Caccia Fernanda Cecchini ai margini di una recente riunione con le Province e le associazioni.
Per quanto riguarda la presenza del lupo, ha chiarito l’assessore, l’Umbria partecipa ad un progetto che coinvolge le Regioni dell’Appennino centrale, mirato non solo allo studio della genetica, ma anche all’ individuazione della quantità dei capi esistenti e le loro condizioni ed abitudini di vita. Questa tema, ha aggiunto l’assessore, è stato da me posto anche nel corso dell’ultima Conferenza degli assessori regionali alle politiche agricole, per coinvolgere lo stesso Ministero nell’azione di riequilibrio della presenza del lupo, prima che la situazione degeneri.
"Per il cinghiale invece gli strumenti di contenimento sono più chiari e definiti ed è necessario mettere in campo azioni più decise e mirate che comprendano anche aree demaniali, parchi e zone protette. Insieme alla Regione, sarà opportuno che gli Atc e le province facciano appieno la propria parte. In un anno come quello in corso in cui le avversità atmosferiche hanno creato importanti danni alle colture ed alle aziende, non credo, ha sottolineato la Cecchini, che la nostra agricoltura possa essere colpita anche dai danni causati dagli animali selvatici”.