In Emilia-Romagna potranno riprendere le mostre e i mercati degli uccelli da gabbia, voliera e canto, con esclusione delle zone di protezione, sorveglianza e restrizione. Lo dice la Regione riferendo dell'ordinanza appena emessa dal presidente della Regione Vasco Errani, che sostituisce integralmente quella dello scorso 28 agosto. Si tratta di una deroga al divieto adottato in seguito al parere espresso dal ministero della Salute sulla possibilità di autorizzare – a determinate condizioni e per determinate specie – fiere, mostre e mercati e di movimento degli uccelli da gabbia, voliera e canto.
La partecipazione a mostre e mercati è vietata a galliformi (polli, tacchini) e anseriformi (cigni, oche, anatre) anche ornamentali, ad allevatori che abbiano in allevamento uccelli da gabbia, pollame o ornamentali di queste specie, ad allevatori che posseggono allevamenti all’aperto e a soggetti provenienti da allevamenti che si trovano nelle aree soggette ad attenzione particolare.
Le zone di protezione corrispondono all’intero territorio dei Comuni di Ostellato e Portomaggiore (Fe), di Mordano (Bo) e Bagnara di Romagna (Ra), a parte del territorio del Comune di Imola (Bo) a est dalla Statale 610 e a nord della via Emilia; a parte del Comune di Massa Lombarda (Ra) a sud della Provinciale 253, e a parte di territorio del Comune di Solarolo (Ra) a nord della diramazione per Ravenna dell’A14.
Le zone di sorveglianza comprendono, nel ferrarese, l’intero territorio dei Comuni di Masi Torello, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Comacchio, Argenta e la parte del territorio del Comune di Ferrara situata tra la Statale 15 (via Pomposa) e a est della Provinciale via Ponte Assa. Per quanto riguarda il bolognese e il ravennate, è zona di sorveglianza la parte rimanente dei Comuni di Imola (Bo), Solarolo e Massa Lombarda (Ra), e l’intero territorio dei Comuni di Castelguelfo e Medicina (Bo), Conselice, Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Cotignola, Faenza, Castelbolognese (Ra).
Le zone di restrizione, indicate nella Decisione di esecuzione della Commissione europea dell’11 settembre 2013, riguardano in Emilia-Romagna un’area che comprende i Comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Berra, Bertinoro, Brisighella, Casola Valsenio, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Cervia, Cesena, Cesenatico, Codigoro, Dovadola, Forlimpopoli, Forlì, Fusignano, Gambettola, Gatteo, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Longiano, Massa Fiscaglia, Meldola, Mesola, Modigliana, Predappio, Ravenna, Riolo Terme, Russi, San Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone.
Un’ulteriore zona di protezione, identificata dal ministero della Salute il 6 settembre in seguito all’individuazione del sesto focolaio (Bondeno), riguarda il Comune di Bondeno (a sud della Statale 496 e a ovest del Fiume Panaro) e quello di Finale Emilia (a nord della Statale 468, a est della Provinciale 9 e a ovest del fiume Panaro). Il ministero ha identificato anche un’altra zona di sorveglianza, che riguarda, per il territorio emiliano-romagnolo, la parte rimanente di Bondeno e di Finale Emilia, i Comuni di Mirabello, Sant’Agostino, Cento, Crevalcore (a nord di via Provanone e a est di via Provane - Provinciale 9), Mirandola (a est delle linea ferroviaria Modena-Verona), San Felice sul Panaro (a est della linea ferroviaria Modena-Verona).
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