Dopo oltre 3 anni di trattative la riforma della PAC (Politica Agricola Comune Europea) ha ottenuto l'approvazione del Parlamento Ue. Il testo mira a preservare la tutela ambientale, garantire una più equa distribuzione dei fondi UE e aiutare gli agricoltori ad affrontare meglio le sfide nel mercato.
"Si tratta della prima vera riforma della politica agricola europea, decisa di comune accordo dai ministri e dai deputati direttamente eletti. In questo cammino lungo e impegnativo, il Parlamento ha fatto grandi miglioramenti. La nuova PAC sarà più equa e legittima, garantirà un migliore equilibrio tra la sicurezza alimentare e la tutela dell'ambiente e preparerà meglio gli agricoltori ad affrontare le sfide del futuro", ha affermato il presidente della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale Paolo De Castro.
Si prevedono un insieme di finanziamenti alle aziende agricole, che priviligeranno i giovani, il Parlamento ha reso obbligatorio un sistema per fornire ai giovani agricoltori un ulteriore 25% in più nei pagamenti aggiuntivi per i primi 25-90 ettari. I piccoli agricoltori potrebbero inoltre ricevere più soldi, mentre le aziende agricole maggiori che ricevono più di 150.000 euro, vedranno i loro contributi che superano tale soglia ridotti di almeno il 5%. Nei prossimi sette anni all'Italia arriveranno a vario titolo, sotto il capitolo Pac, fondi europei per 33,4 miliardi di euro.
In base alla nuova politica agricola comune, il 30% dei bilanci degli Stati membri destinati ai pagamenti diretti possono essere spesi solo se le misure ecologiche ora obbligatorie, come la diversificazione delle colture, il mantenimento di prati permanenti e la creazione di aree ecologicamente orientate, sono rispettate.