La Regione Toscana, come promesso, ha presentato il proprio piano strategico di intervento per arginare i danni dei predatori (non solo lupi ma anche cani randagi e ibridi). Sono circa una settantina i branchi di lupi in Toscana, per un totale 310-320 capi, stando ai dati del monitoraggio sul territorio presentati dall'Assessore Salvadori.
Il piano esce da una sinergia di tre assessorati: Ambiente, Sanità e Agricoltura e prevede lo stanziamento di un importo complessivo stimato sui 4 – 5 milioni di euro. Sarà creato un apposito Comitato scientifico volto a individuare le migliori iniziative da adottare e le migliori modalità attuative sul territorio, a garantire la prevenzione del randagismo e la tutela del lupo come “elemento fondamentale per la biodiversità in Toscana”.
In pratica si tratterà di catturare i randagi e ibridi, oltre che garantire le attività degli allevatori attraverso interventi di tutela dal rischio di predazione e contributi per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e video-sorveglianza, cani da guardiania addestrati). Il Piano introduce anche un sistema di indennizzo diretto in caso di danni alla zootecnia consistenti sia in perdita diretta del capo predato che in perdita indiretta conseguente alla predazione (perdita produzione di latte e carne, aborti) e prevede misure di sostegno del pascolo gestito per incentivare buone modalità di conduzione dell'attività di pascolamento, oltre che la possibilità di smaltimento delle carcasse di animali morti in azienda attraverso l'interramento da parte degli allevatori nei cosiddetti cimiteri aziendali. Nei casi diversi si procederà con il contributo pubblico per la copertura dei costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento negli impianti di smaltimento/incenerimento.
Nei prossimi mesi nelle aree più critiche sarà attivato il progetto sperimentale "pascolo gestito", che consisterà in un sostegno economico per buone pratiche di gestione del bestiame supportate dall'intervento di tecnici specializzati direttamente in azienda e finalizzate a prevenire e a ridurre gli attacchi da predatori. Sarà inoltre proseguito il monitoraggio su base scientifica del lupo su tutto il territorio regionale. E' stato infine deciso un nuovo incontro per il 27 febbraio a cui saranno invitate le associazioni agricole, ambientaliste, animaliste, l'Anci, l'Uncem, l'Upi e le Asl interessate.