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News NaturaProgetto Life VIMINE, soldi spesi pro parco? Berlato interroga Commissione UE giovedì 27 febbraio 2014 | | L'Unione europea, nell'ambito della realizzazione del progetto europeo Life VIMINE, ha recentemente cofinanziato un progetto presentato da Comune di Venezia assieme all'Università di Padova, Dipartimento di Ingegneria Industriale, coordinatore del progetto. Gli altri partner sono il Magistrato alle acque di Venezia, il Min. delle Infrastrutture e Trasporti, il Consorzio di Bonifica di Acque Risorgive, Agenda 21 Consulting srl., AttivaMente Cooperativa Sociale Onlus, Selc soc. Coop., Foundation for sustainable Development (Olanda).
“Parrebbe che alcuni dei destinatari delle risorse comunitarie avessero utilizzato una parte di queste per propagandare e favorire l'istituzione del Parco della Laguna Nord di Venezia – scrive l’europarlamentare nell’interrogazione - parrebbe addirittura che, utilizzando le risorse dell'Unione europea, venisse distribuita una modulistica predisposta in modo tale da indurre volutamente e subdolamente i cittadini a rispondere in modo predeterminato, allo scopo di dimostrare una presunta condivisione al progetto di istituzione del Parco della Laguna Nord di Venezia.”
“Non risulta che l'Unione europea, neppure attraverso il progetto Life VIMINE, voglia in alcun modo favorire l'istituzione del Parco della Laguna di Venezia – sottolinea Berlato - proposta di Parco che è già stato ripetutamente e palesemente avversata dalla stragrande maggioranza degli abitanti di Venezia e delle categorie economiche e sociali locali”.
Per i motivi sopra citati l’europarlamentare ha chiesto alla Commissione europea di “verificare il legittimo utilizzo delle risorse comunitarie, dal momento che la tutela del territorio e dell'ambiente si può ottenere senza necessariamente istituire parchi e senza imporre vincoli insostenibili, come quelli previsti dalla legge statale italiana sulla aree protette n. 394/91 e la Legge Regionale 40/1984” chiedendo altresì un intervento per “evitare che qualcuno possa distrarre illegittimamente risorse pubbliche per propagandare e per favorire l'istituzione di un parco che nessuno vuole tranne una sparuta minoranza di soggetti che sembrerebbero voler garantire interessi di pochi a scapito della stragrande maggioranza dei cittadini che vogliono concepire le ricchezze naturali come una opportunità per le popolazioni umane residenti e non certo per imporre vincoli insostenibili che, oltre a mortificare le attività economiche e sociali, finirebbero inevitabilmente per favorire l'abbandono del territorio da parte di chi, non per moda ma per necessità, ha difeso l'ambiente preservandolo dalle aggressioni di chi vuole favorire le speculazioni edilizie, la cementificazione selvaggia, l'avvelenamento ed il degrado del nostro territorio.” | Leggi tutte le news | |
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