A larghissima maggioranza (606 voti a favore, 36 contrari e 4 astensioni) il Parlamento Europeo ha approvato negli scorsi giorni un documento che costituisce un passo decisivo sulla lotta alle specie invasive, responsabili di 12 miliardi di euro di danni all'anno in Europa.
D'ora in poi i paesi membri dovranno attenersi scrupolosamente ad alcune indicazioni, fra cui la messa a punto di una "lista nera" delle specie che costituiscono una minaccia emergente o che sono le più dannose a livello comunitario: queste non potranno più essere introdotte, trasportate, messe sul mercato o liberate nell'ambiente.
L'Italia è uno dei paesi maggiormente coinvolti dalla diffusione incontrollata delle specie più problematiche. Conosciamo benissimo il problema delle nutrie ma le specie coinvolte sono moltissime: dallo scoiattolo grigio alla zanzara tigre, fino alla temibile pianta 'Ambrosia artermisiifolia' che provoca allergie a un europeo su quattro.
La nuova legislazione richiede agli Stati membri di accertare quali sono le vie di introduzione e diffusione delle specie invasive nel proprio Paese, con l'obbligo di istituire sistemi di sorveglianza e piani d'azione.
Spetterà agli Stati membri anche definire "appropriate" sanzioni nei confronti di chi viola la nuova legislazione e chiedere di pagare i costi di ripristino dell'ambiente, sulla base del principio "chi inquina paga". La Commissione Ue potrà comunque concedere deroghe per alcune attività commerciali. La normativa, già concordata con gli Stati membri, dovrà ora essere approvata formalmente dal Consiglio Ue.