Entra nel vivo il piano di contenimento dei cinghiali nel parco dell'Alto Garda. L'obbiettivo, stabilito un anno fa da Provincia e Comunità Montana, è quello di abbattere il 98% dei cinghiali presenti nell'area. Il Parco infatti è stato classificato come non idoneo alla presenza del cinghiale, dopo che proprio per la situazione raggiunta per i troppi ungulati, la Comunità Montana sfiduciò l'allora presidente, prendendo posizione verso l'eradicazione della specie. Le operazioni partiranno giovedì 5 giugno nei territori di Gargnano, Valvestino, Tignale e Tremosine, dove l'attività venatoria è solitamente preclusa, proprio per l'esistenza dell'area protetta.
Se i cacciatori non sono graditi nel corso di tutto l'arco dell'anno, è a loro che ci si rivolge quando la fauna cresce eccessivamente, a causa della mancata gestione faunistica. Il compito sarà affidato infatti ad una squadra composta da un minimo di tre a un massimo di cinque cacciatori abilitati che potranno abbatere i cinghiali a volontà, per fa sì che si diminuisca drasticamente la loro presenza e ridurre così i danni per le coltivazioni e la salvaguardia della vegetazione. I capi battauuti saranno conferiti al macello della Cooperativa Alpe del Garda a Tremosine. I cacciatori come compenso del loro lavoro potranno tenere un capo ogni dieci abbattuti.