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Ogm, primo accordo in Europa per vietarli


lunedì 16 giugno 2014
    

L’Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76%) che si oppongono al biotech nei campi”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo  nel commentare l’accordo politico dei ministri dell’ambiente dell’Ue, che dopo quattro anni di dibattiti lascerà liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare  gli Ogm sul loro territorio.

“La procedura che potrà essere perfezionata nel semestre di presidenza italiana con l’impegno del Ministro dell’Ambiente Luca Galletti, al quale va il nostro ringraziamento, realizza da subito – sottolinea Moncalvo – una svolta profonda nel quadro normativo europeo. Il divieto di coltivazione da misura provvisoria e legata al principio di precauzione per motivi ambientali e sanitari diventa giustamente – precisa Moncalvo – una decisione permanente assunta sulla base del modello di sviluppo che ogni  singolo Paese intende sostenere. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura – conclude Moncalvo – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy”.

Secondo una analisi della Coldiretti nell’Unione Europea,  nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148000 ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962  ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese  (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).

Non tutti cantano vittoria. Secondo Slow Food e Greenpeace,  il testo attuale rischia di trasformarsi in una trappola per i Paesi che non vogliono organismi geneticamente modificati: "Il testo presentato dalla Grecia dà poche garanzie di reggere in sede legale: quei Paesi, come l'Italia, che vogliono dire no agli Ogm sarebbero esposti alle ritorsioni legali del settore biotech", si legge in un comunicato diffuso dall due ong. Greenpeace e Slow Food sono inoltre preoccupate dal fatto che il testo darebbe alle aziende biotech un ruolo formale nel processo di messa al bando della coltivazione di Ogm; il provvedimento inoltre impedisce agli Stati membri di utilizzare le motivazioni legate ai rischi per salute e l'ambiente derivanti da colture Ogm per limitarne la coltivazione a livello nazionale.

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5 commenti finora...

Re:Ogm, primo accordo in Europa per vietarli

...ciò vuol dire che ogm, gli altri si e a noi no! Siamo italiani purtroppo!!! Possibile che la merda sempre tocca sempre a noi??!... Ma quelli anti ogm dove sono adesso!?

da s.g. 16/06/2014 22.05

Re:Ogm, primo accordo in Europa per vietarli

dipende dallo stato italiano, se fa una legge ogm-free totale, neache quelli stranieri potrebbero entrare. in ogni caso, sulle confezioni ci dovrebbe essere scritto (e se non c'è scritto lo dobbiamo far rendere obbligatorio) che il prodotto è ogm. punto. se non si comincia noi a volere le cose, chi fino ad ora ha speculato sulla nostra ingenuità (e stupidità), continuerà a farlo

da carlo p. 16/06/2014 16.56

Re:Ogm, primo accordo in Europa per vietarli

Grande DARDO ottima analisi, veritiera sopratutto....

da marco col-mor 16/06/2014 15.56

Re:Ogm, primo accordo in Europa per vietarli

X dardo,in Italia hanno distrutto l'AGRICOLTURA, in europa spacciano vera e propia MONDEZZA come prodotti italiani e nesuno lì ferma,se poi aggiungi che coltiviamo e mangiamo prodotti che vengono dalla "TERRA DEI FUOCHI" siamo a ...posto. Un saluto e aspettiamo l'apertura della nostra PASSIONE(l'unica cosa pulita in tutta questamerda)

da MARCELLO64 16/06/2014 15.51

Re:Ogm, primo accordo in Europa per vietarli

noi non coltiviamo ogm, ma con gli interscambi europei, mandiamo grano tradizzionale fuori in europa e loro ci rimpinzano di ogm, un po' come capita con gli aranci, i nostri siciliani li mandiamo in europa, e noi ci mangiamo quelli tunisini, o spagnoli, ma siamo dei furboni, perchè i nostri papponi non mettono un freno a questo scempio? forse perchè ci guadagnano? anche le mele del trentino sono vincolate da lobbi che hanno preso il potere vincolante su certe caratteristiche e tipologie di mele o qualità, le quali piegano i produttori riccattandoli e vendendogli anche i prodotti annessi alla tipologia, (fungicidi, antiparassitari ecc..ecc..) le coltivazioni non le fanno più i propietari terrieri, ma le banche e le multinazzionali, che con i politici annessi al loro potere fanno leggi che rafforzano i loro vincoli, una vergognosa forzatura solo per fare lavorare e trarne profitto, un po' come il film radici.....

da dardo 16/06/2014 12.33