Puntuali gli storni, come lo scorso anno si sono presentati a milioni ad assediare campagne e cittadine. A Grosseto si è ripresentata la stessa identica situazione (se non peggiore, visto che quest'anno molte olive sono rimaste sui rami a causa della cattiva qualità prevista per l'olio toscano), e sono già migliaia gli storni che da qualche giorno si aggirano in città.
Il quotidiano Il Giunco ipotizza una nuova “emergenza storni” visto che un anno fa il guano degli uccelli rappresentò un problema per gli spazi esterni della scuola. In quell’occasione, dopo le continue proteste delle mamme, preoccupate per la salute dei loro figli, fu necessario attivare un servizio di pulizia straordinaria nelle strade e dei giardini pubblici, nonché una radicale potatura delle fronde dei pini. Le mamme avevano dovuto minacciare una denuncia alla Procura per ottenere qualcosa di più. Per risolvere la situazione furono chiamati cinque falconieri da Roma e da Pisa per scacciare gli storni. I residenti della zona ora hanno già segnalato la presenza degli storni e chiedono al comune un intervento tempestivo per evitare, come avvenne un anno fa, una serie di situazioni spiacevoli. La vera soluzione, lo si dice ormai in tutte le salse, è quella della modifica all'allegato II della direttiva Uccelli, affinchè lo storno diventi specie finalmente cacciabile in Italia. Sulla necessità di intervenire non c'è nessun dubbio, anche a livello governativo. La procedura di modifica è lunga, per il momento si agisce per mezzo delle deroghe, che devono essere autorizzate dopo la certificazione dei dati sui danni agricoli.