Ancora una volta il Ministero della Salute interviene sulle competenze in fatto di
nutrie, che per legge non sono più sottoposte ad alcuna protezione, al pari di ratti e topi. A seguito di una richiesta di chiarimenti di Coldiretti sulla circolare ministeriale di ottobre 2014 (in particolare in merito allo smaltimento delle carcasse) il Ministero torna a precisare che
la competenza è dei Comuni.
I Ministeri in quella circolare hanno precisato che la norma, conseguente alle modifiche alla 157 approvate con il
Decreto 91, determina due ordini di conseguenze: da un lato il trasferimento delle competenze di gestione, dalle Regioni e dalle Province, in capo ai Comuni e, dall’altro lato, ai fini dell’abbattimento, la possibilità di far ricorso a tutti gli strumenti di norma utilizzati, “
analogamente a quanto si fa nelle derattizzazioni”. Inoltre, nella circolare trova conferma la non applicabilità della disciplina in materia di maltrattamento degli animali nonché delle disposizioni comunitarie relative alla protezione degli animali durante l'abbattimento.
Con riferimento, quindi alla
gestione delle carcasse di animali morti, nella nota DGISAN 3991 del 9 febbraio 2015, il Ministero della salute evidenzia la sostanziale differenza tra il trattamento e lo smaltimento di animali morti nell’ambito di azioni organizzate di cattura e lo smaltimento di quelli oggetto di abbattimento occasionale, quale è il caso della soppressione di singoli esemplari effettuato nell’ambito delle attività agricole.
Al riguardo, il Ministero, precisa che “alla competenza dei Comuni nella gestione delle popolazioni di nutrie attiene la condizione di
programmi di abbattimento, a fronte di situazioni locali di sovrappopolamento, con conseguenti catture e smaltimento delle carcasse degli esemplarti coinvolti che, in assenza di sospetti di malattie trasmissibili, ricadono nel regolamento CE n.1069/2009” (articolo 9, lettera f) , punto i), che definisce le misure sanitarie da applicare alla gestione dei sottoprodotti di origine animale.
Diversamente, nel caso di
abbattimento occasionale di singoli esemplari da parte di un imprenditore agricolo, compete al Comune, nell’ambito delle generali attribuzioni in materia di rifiuti, assicurare la corretta gestione finale dell’animale morto. In tale prospettiva, si ritiene che, al di là delle ordinarie competenze dell’ente locale, possa essere utilmente sollecitata l’adozione di ordinanze contingibili ed urgenti quando, in considerazione di specifiche e motivate circostanze, possa rendersi opportuna la definizione di adeguate procedure, anche semplificate, di smaltimento sul luogo di produzione, soprattutto in zone isolate, in analogia con le deroghe accordabili nell’ambito del regolamento comunitario n.1069/2009 che, espressamente, contempla alcune ipotesi di deroga autorizzabili da parte dell’Autorità competente.