“Sull’emergenza nutrie è ora di finirla con le chiacchiere: dobbiamo aspettare l’ennesimo danno, la nuova rotta arginale o un vasto allagamento per capire che dobbiamo smetterla di sottovalutare un problema che riguarda la sicurezza del nostro territorio?". Lo dice Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova "Adesso i sindaci dovranno fare la loro parte, come ha precisato il Ministero della Salute. Li invitiamo a dichiarare subito “l’emergenza nutrie”. Ci rendiamo conto che per gli amministratori locali si tratta dell’ennesima incombenza ma Coldiretti è pronta a fare la propria parte e a fornire la collaborazione necessaria per mettere a punto le misure più efficaci sul territorio”.
“Con le piogge primaverili i corsi d’acqua potrebbero riempirsi velocemente - sottolinea il Presidente di Coldiretti Padova - . Abbiamo centinaia di chilometri di argini a rischio a causa delle gallerie scavate dalle nutrie, dalla Bassa all’Alta Padovana. E proprio l’aumento improvviso del livello d’acqua potrebbe portare a cedimenti o, peggio, a vere e proprie rotte anche lungo i canali più importanti, con danni ingenti. Per non parlare poi delle profonde buche che i roditori scavano nei campi, con il concreto rischio di ribaltamento dei trattori e dei mezzi agricoli al lavoro”.
L'associazione invita i Comuni ad applicare l'ordinanza ministeriale per gli abbattimenti. Coldiretti ha infatti inviato uno schema d'ordinanza alle amministrazioni, che prevede che l’abbattimento diretto con arma da fuoco possa essere effettuato da cacciatori (durante l’esercizio dell’attività venatoria esclusivamente nei territori loro assegnati per l’esercizio della caccia, nei periodi e negli orari consentiti dal calendario venatorio) e dagli agricoltori in possesso di porto d’armi nel perimetro dell’azienda agricola in proprietà o in conduzione. Inoltre la cattura con gabbie trappola potrà essere effettuata per tutto l’anno da parte di soggetti autorizzati, del personale della protezione civile, dei Consorzi di Bonifica e del Genio Civile nonché da parte degli stessi agricoltori.