Nei giorni scorsi presso la sede dell'Atc 3 di Albinea si è parlato di lupi nel corso di un incontro – richiesto dai sindaci di Casina e Carpineti – al quale hanno preso parte, tra gli altri, i comandanti di Polizia provinciale e Corpo forestale dello Stato nonché tecnici del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. Nel corso dell’incontro, sono state manifestate diverse preoccupazioni sull'impatto che la specie sta avendo sulla popolazione e sul sorgere di un sentimento di paura diffuso tra chi frequenta il territorio rurale, nonché tra i residenti.
In particolare, gli amministratori dei Comuni di Baiso, Carpineti e Casina hanno riportato diverse segnalazioni di predazioni subite dai propri concittadini a danno del patrimonio zootecnico o altri animali domestici, mentre i rappresentanti degli agricoltori (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) hanno segnalato “assalti” anche agli animali da allevamento, lamentando il fatto che i risarcimenti previsti dalla Regione Emilia-Romagna riguardano solo una parte limitata delle predazioni, non tutelando così quelle realtà produttive che già lavorano in un territorio difficile. I rappresentanti delle associazioni venatorie hanno infine riportato casi di predazione sugli ausiliari impegnati nella caccia, nonché il pesante impatto dei lupi sulle altre specie selvatiche del territorio.
Dopo aver a lungo dibattuto su temi come l'eventuale effetto pratico di ipotetici piani di controllo, l'implicazione sul comportamento di casi di ibridazione lupo-cane e l'incidenza del randagismo canino sulla diffusione dei lupi, si è preso atto che la presenza del lupo è importante e relativamente recente e comporta giocoforza che chi vive in questi territori modifichi rispetto al passato i propri comportamenti per tutelare maggiormente il patrimonio zootecnico e gli animali da affezione.
Si è infine condivisa l'inadeguatezza del sistema di risarcimenti previsto dalla Regione - sottolineando l'opportunità di chiedere che vengano estesi anche agli animali da affezione, a quelli di bassa corte e agli ausiliari dei cacciatori - nonché la volontà di continuare a collaborare, anche con un ulteriore incontro, per individuare le possibili forme di gestione che possano produrre un equilibrio accettabile tra le esigenza di tutela della specie e quelle della popolazione e dei suoi beni (reggionline.com).