Nel 2015, nella provincia di Grosseto, ci sono state 476 denunce di episodi di predazione, con 1210 capi morti (pecore e agnelli). E' quanto emerso durante l'audizione organizzata dalla commissione regionale agricoltura sul fenomeno lupo, con particolare attenzione al grossetano. Ad illustrare i dati c'era Alessandra Baldassarri, comandante provinciale della Forestale di Grosseto.“Le aziende che hanno subito attacchi nel 2015 – ha detto - sono 193 su un totale di mille e trecento registrate” e, tra queste, “quelle che hanno subito più di due attacchi sono 55”. Nei primi quattro mesi del 2016, le denunce sono dimezzate, “dalle 202 tra gennaio e aprile 2015 alle 101 dei primi quattro mesi di quest’anno”.
Hanno partecipato all’audizione il comando regionale del corpo forestale dello Stato, l’istituto zooprofilattico sperimentale, Cia, Confagricoltura, Coldiretti Federcaccia e Lav, studiosi specialisti della materia. Il presidente della Commissione Gianni Anselmi ha confessato “un senso di incompiutezza”, che è emerso dalle audizioni, rispetto ad un problema “che non ha ancora trovato piena soluzione”. La strada da percorrere, ha detto, “deve essere quella della ricerca di un equilibrio tra le esigenze delle attività degli allevatori, che sono parte costitutiva dell’economia e dell’identità toscana, e la tutela della biodiversità”.
“Proseguiamo sulla strada intrapresa – ha proposto Anselmi –, teniamo conto delle sensibilità molteplici e del contributo che può provenire dalla scienza, per contemperare i vari interessi generali in gioco e riuscire a perfezionare una risposta che dia risultati di lungo periodo”.