Sono 87 le proposte presentate al momento sul tema dei diritti degli animali in Parlamento. Di queste, la metà a firma dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla. Molte dei Cinque Stelle ma anche Pd e altri partiti hanno depositato qualcosa sul tema. Le ha contate Ferdinando Regis, de Il Fatto Quotidiano, il quale non manca di sottolineare che finora neppure una ha iniziato il proprio iter in commissione.
Le proposte sono tante e variegate. Si chiedono pene più pesanti per chi maltratta o uccide animali (modifiche al codice penale che prevedono il carcere), esenzioni per le visite veterinarie, norme per i cimiteri su misura per i pets, e addirittura modifiche alla Costituzione per aumentare le tutele in favore degli animali. Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto del Senato e Valentina Vezzali (deputata di Scelta civica, ex campionessa di scherma), chiedono che la Carta costituzionale riconosca agli animali il diritto alla vita, alla salute e ad un’esistenza “compatibile con le proprie caratteristiche etologiche”.
In Forza Italia Elvira Savino (Fi), chiede criteri omogenei per sepoltura di cani e gatti, Paolo Russo li vuole addirittura far inserire nello stato di famiglia. 4 proposte vorrebbero poi eliminare gli animali dai circhi italiani. Per Brambilla e altri cani e gatti non possono sottostare alle regole di umana convivenza, quindi devono essere liberi di abbaiare o danneggiare le cose altrui, senza poter essere allontanati in maniera coatta da un giudice perchè arrecano disturbo ai vicini.
La più bizzarra di tutte è la proposta che vorrebbe vietare il consumo della carne di coniglio, notoriamente animale da cortile e da macello, che Brambilla e la senatrice Pd Emanuela Granaiola vorrebbero invece elevare al livello di cane e gatto, classificando il roditore come animale da compagnia. La proposta include il carcere e multe fino a 100 mila euro per i trasgressori.