Gli storni vanno al mare. Già, quest'anno pare che abbiano preferito il litorale romano alla Capitale, stabilendosi in massa ad Ostia, dove hanno occupato la stazione Lido Centro e alcune vie alberate. Probabilmente stanno funzionando i sistemi dissuasori utilizzati a Roma da settembre scorso, ovvero l'utilizzo di altoparlanti che lanciano il cosiddetto "grido di angoscia", che, seminando il panico tra i volatili, li convince a tenersi alla larga.
"Abbiamo iniziato subito - spiegano all’ufficio Specie problematiche dell’assessorato all’Ambiente - e sono già stati fatti 18 interventi, anche su via Cola di Rienzo e al Verano, dove ci sono. Ma la situazione è stata fin dal primo momento sotto controllo. Quest’anno è stato più semplice perché la gara era già stata affidata alla “Fauna urbis”, con un bando che prevede 40 interventi fino al 31 dicembre prossimo per un costo di 37 mila euro. E altri blitz sono previsti ad inizio 2017, quando poi gli storni dovrebbero migrare di nuovo al nord per le nidificazioni". "Comunque - evidenziano dall'assessorato di Roma - rispetto l’anno scorso quest’anno sono di meno. Stiamo cercando di capire perché facendo delle mappe e studiando il fenomeno migratorio".
Gli storni sembrano spariti dal lungotevere. "Non sappiamo con precisione il motivo - spiega l’assessore all’Ambiente del I Municipio, Anna Vincenzoni -. Se per gli interventi, per migrazioni diverse o perché sono stati potati i platani. Ma almeno quest’anno non abbiamo avuto il problema degli anni scorsi, quando si dovette addirittura chiudere il lungotevere". (Roma.corriere.it)