L'Ufficio governativo ambientale del Canada nel 2013 ha pubblicato una serie di documenti che elencano come diverse attività umane incidano in maniera determinante sulla mortalità degli uccelli. Al primo posto c'è la predazione dei gatti di proprietà, che, lasciati liberi di girovagare, uccidono ogni anno circa 200 milioni di uccelli. 25 milioni muoiono per l'impatto con le finestre, altrettanti per la collisione con le linee di comunicazione, 14 milioni per incidenti stradali, 221 mila vengono uccisi dalle torri dell'alta tensione e 45 mila dalle turbine eoliche.
La piaga della predazione da parte dei gatti, sottovalutata fino a poco fa, è affrontata ora anche dall'associazione ambientalista (partner di Birdlife International) Nature Canada, che, riconoscendo l'entità del problema, invita i cittadini ad attuare una serie di accorgimenti per proteggere gli uccelli, ma anche gli amati gatti, suggerendo per esempio di chiuderli in casa, senza possibilità di accesso all'esterno.
Secondo l'associazione Cats in Canada, la nazione conta circa 10 milioni di gatti, e altri due milioni di gatti randagi o selvatici. Di tutti questi, si stima che almeno il 70 per cento sia lasciato libero di vagare liberamente fuori casa. Nature Canada fa notare che la vita all'aria aperta espone gli stessi gatti ad una serie di rischi (contrarre malattie, finire schiacciati dalle auto ecc.) e che i gatti che vivono in casa hanno un'aspettativa di vita doppia rispetto a quelli lasciati liberi di uscire. In questo modo si tenta così di ridurre l'impatto degli amici felini sugli uccelli selvatici.
L'iniziativa si concretizza anche in un sito web:
Cats&Birds