Il quotidiano Independent ha citato Torino nella classifica delle dieci città che si distinguono per i loro menù green e per l’attenzione alla cucina vegana e vegetariana. Nell’articolo dell’Independent si esalta l’attenzione dell’amministrazione comunale torinese verso la cultura veg e di sensibilità nei confronti degli animali.
Anche se la sindaca Appendino, che non è vegana e nemmeno vegetariana, recentemente ha evidenziato che vuole una città veg friendly ma che ciò nulla toglie a chi la carne la vuole continuare a mangiare, in effetti nel programma comunale ha inserito la promozione della dieta veg all'interno di una strategia di “sostegno a stili di vita più sostenibili in modo diretto”, nell’ambito della promozione di una cultura ambientale affidata all'assessora all'ambiente Stefania Giannuzzi.
Nel programma si parla anche di “promuovere una cultura del rispetto che riconosca tutti gli animali come soggetti di diritti" e di attivare "progetti didattici nelle scuole sulla tutela, sul rispetto degli animali e sulla corretta alimentazione in collaborazione con le associazioni animaliste, medici nutrizionisti, organi di politica ed esperti di settore". Ancora in concreto non si sa cosa significa, visto che di questi progetti didattici finora non si ha notizia.
Come spesso accade per i programmi pentastellati, dal dire al fare, per fortuna, ce ne passa. La controprova? Recentemente Enpa, Lac, Lav, Leal e Sos Gaia si sono rivolti al leader del M5S per chiedergli di intervenire sull'amministrazione torinese, che ha deciso di resistere al Tar al loro ricorso contro l'apertura dello zoo al parco Michelotti vouta dal predecessore Fassino. Gli animalisti accusano l'Appendino di aver disatteso tutte le promesse elettorali in fatto di animali.