I canarini sono più fortunati degli uccelli da richiamo. Una dimostrazione di quanto oggi nei media scarseggi l'obiettività quando si trattano temi faunistici e ambientali la si ha, al di là dei precisi attacchi contro la categoria dei cacciatori di cui abbiamo avuto prova in questi giorni, confrontando lo spazio e il diverso approccio che viene dato a notizie sugli allevamenti di animali da compagnia o esposizione, per cui i toni di giornali e tg, sono sempre molto più rilassati, rispetto ad argomenti simili ma legati al mondo della caccia.
Lo ha dimostrato anche un servizio andato in onda ieri sera sul tg5 delle 20:00, tema: i canarini da esposizione. Il servizio ha tessuto le arti di alcuni allevatori italiani, campioni mondiali nella produzione di canarini in cattività, dai più svariati colori, cosa che riteniamo del tutto lecita.
Premesso che nulla abbiamo contro questa categoria e pure nulla da ridire abbiamo contro chi sceglie di tenere in casa un canarino, un pappagallino, un bengalino ecc, ci chiediamo come mai quando si è trattato di affrontare il tema dei richiami vivi si sia detto di tutto senza documentarsi (addirittura che verrebbero accecati per aumentarne le doti canore), ignorando il fatto che chi li alleva dedica quasi sempre loro molte ore del suo tempo e della sua devozione e li tratta con il più dovuto rispetto.
Non si capisce come mai in questo Paese tutto quanto c'entra con la caccia debba essere sistematicamente demonizzato e finire sotto una gogna mediatica che non fa altro che aumentare le differenze e l'assenza di dialogo.