Si rischia un’invasione fuori controllo delle gazze che stanno già creando non pochi problemi agli agricoltori aggiungendosi a quelli già cronici causati dalle cornacchie e dai cinghiali e in generale da tutti i selvatici che scorrazzano indisturbati in campagna.
A denunciarlo è Coldiretti Nord Sardegna, riproponendo un problema sempre attuale per le campagne acuito dalla presenza di una nuova specie aliena all’isola ma che da qualche anno è arrivato nel Nord Sardegna proliferando velocemente nel Sassarese.
“Come denunciamo da tempo la questione selvatici non è stata mai affrontata in modo serio ed organico – denuncia il presidente di Coldiretti Nord Sardegna Battista Cualbu -. Le imprese agricole sono lasciate sole e disarmate, nel vero senso della parola, davanti ad un esercito sempre più numeroso e sempre più affamato ed agguerrito che fa razzie nelle nostre aziende Gli strumenti messi in campo fino ad ora si sono dimostrati inefficaci anche perché non attuati completamente e comunque non sufficienti per combattere il problema o risarcire gli ingenti danni”.
Dei selvatici non abbiamo alcun censimento o stima sul loro numero e distribuzione nel territorio – secondo Coldiretti Nord Sardegna –. Si ha contezza del loro proliferarsi solo empiricamente, dalle testimonianze dirette degli agricoltori e allevatori che denunciano sempre più danni dovuti alle cornacchie, cinghiali o da altre parte dai cervi, nutrie, piuttosto che cormorani. Tra l’altro alcuni selvatici sono diventati anche un problema di sicurezza per le persone: sono causa di diversi incidenti stradali con danni stimati (a livello nazionale) in centinaia di milioni di euro nell’ultimo decennio, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche vittime.
“Tra l’altro – evidenzia Mario Puggioni componente della Coldiretti nel comitato faunistico regionale – la provincia non ha presentato i piani di contenimento delle specie in esubero per corvidi e cinghiali (oltre che ne sarebbe necessaria una specifica e straordinaria per le gazze) e a causa delle zone rosse durante le ultime festività si sono perse anche sei giornate di caccia per i cinghiali. E poiché in ogni giornata di caccia si abbattono in Sardegna in media 400 cinghiali, significa, se non si interverrà immediatamente introducendo delle giornate anche nei giorni feriali a gennaio, che quest’anno si abbatteranno 2.400 cinghiali in meno. Di questi, poi, almeno 1.000 figlieranno e alleveranno almeno 3 – 4 cinghiali. Alla fine dell’annata avremo dunque circa 6.000 cinghiali in più, accrescendo ancora il problema anziché risolverlo”. (Coldiretti)