Nei giorni scorsi Federcaccia Umbra ha incontrato i dirigenti della cooperativa Pescatori del Trasimeno per affrontare il tema dell'eccessiva, anomala presenza di cormorani nelle acque e lungo le sponde del lago.
La specie, come noto, appartiene all’avifauna acquatica ed è protetta dalla direttiva uccelli dell’Unione europea e da leggi e regolamenti italiani, che la rendono soggetta a “speciali misure di conservazione”. La caccia al cormorano risulta, per legge, “sempre vietata”. Ciò premesso, le centinaia di cormorani che vivono nel Trasimeno, oltre a nutrirsi di notevoli quantità di pesce provocano – con le loro deiezioni – deturpamento ambientale delle acque e delle coste. Di notte si riuniscono a decine e anche a centinaia sugli alberi che costeggiano il lago, lasciando come ricordo una crosta biancastra, come si evince dall'immagine scattata all'Isola Minore. Il più grave problema che determinano questi escrementi è il proliferare dell'eustrongylides, parassita dall'aspetto vermiforme e rossastro che si deposita sui fondali del lago, entrando nel ciclo vitale dei pesci. Questo parassita penetra nella muscolatura del pesce e cresce all’interno, fino a raggiungere i 4-5 centimetri di lunghezza, formando ad una sua estremità una piccola bolla piena di pus. Oltre a costituire un problema sanitario, il disagio è ovviamente anche di carattere commerciale nonché di ristorazione, incidendo inoltre sulla pesca sportiva in tutta l’area del Trasimeno.
I presidenti delle due cooperative hanno illustrato, in maniera accalorata quanto precisa, tutti i problemi nei quali incorrono le loro attività economiche, che contano decine di addetti, riepilogando anche gli atti già prodotti verso le amministrazioni per cercare una soluzione al problema. A tal proposito hanno già coinvolto con progetti a medio termine la Commissione europea, la commissione nazionale dell’ambiente, gli assessori regionali Morroni e Coletto e la Asl 1.
Il presidente Petturiti, già a conoscenza del problema presente in altri specchi d'acqua già ampiamente depredati dai cormorani, ha mostrando interesse e garantito sostegno e collaborazione da parte di Federcaccia, per cercare una soluzione nelle comunità rurali del lago e per l'intera regione.
“Pur essendo molto limitati dal divieto di caccia presente in molte aree lacustri - ha continuato il presidente - daremo lo stesso impegno per questa come per altre problematiche provocate da specie invasive in aumento incontrollato, auspicando che tutte le parti in causa spingano, ognuna in base alle proprie competenze, per far sì che il Trasimeno ritorni al suo splendido aspetto ricco di tradizioni”.